Un importante segnale è giunto ieri dal Consiglio Regionale della Basilicata con l’approvazione della mozione M5S sul centro per i rimpatri di Palazzo San Gervasio (PZ).
Con il documento si impegna il Presidente e la Giunta regionale a farsi promotori in tutte le opportune sedi istituzionali di un’azione volta a superare le criticità denunciate dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà e dal rapporto a cura dell’Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione (ASGI); a farsi promotore di iniziative volte al superamento di questi centri di detenzione vera e propria e a costituirsi parte civile in un eventuale processo che scaturirà a seguito dell’inchiesta della Procura di Potenza dello scorso 9 gennaio 2024.
I fatti contestati dalla Procura di Potenza sono gravissimi e, purtroppo, le immagini diffuse dalla trasmissione “Striscia la notizia” sono inequivocabili. Nelle scorse settimane avevamo sensibilizzato i colleghi invitando in IV Commissione l’attivista Maurizio Tritto e l’avv. Angela Maria Bitonti dell’Associazione Diritti Umani (ADU), per testimoniare sulla grave situazione del CPR di Palazzo San Gervasio.
Quasi quotidianamente veniamo a conoscenza di situazioni al limite, in questi veri e propri centri di detenzione: solo pochi giorni fa un ragazzo francese di 22 anni si è tolto la vita impiccandosi nel CPR di Roma; la sua unica colpa era quella di essere stato raggiunto da un decreto di espulsione.
L’articolo 5 dello Statuto della Regione Basilicata contiene una serie di principi volti alla salvaguardia della persona, dell’uguaglianza e della solidarietà. Come rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per renderli concreti.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale