Lunedì scorso, nell’incantevole cornice del Museo dell’Amaro Lucano a Pisticci scalo (MT) ho avuto l’onore di partecipare alla cerimonia di consegna del Premio Lucani Insigni, edizione 2021. È stata un’occasione per conoscere di persona alcuni nostri corregionali che in varie parti del mondo si fanno apprezzare per le loro qualità umane e che si sono distinti in tanti ambiti lavorativi.

Il Premio Lucani Insigni è stato consegnato a sei personalità, lucane e straniere, che con impegno e dedizione hanno contribuito a diffondere l’identità lucana a livello internazionale e contemporaneamente ad irradiare il buon nome della Basilicata. Un contributo prezioso per valorizzare tutto il nostro patrimonio culturale. Nello specifico, mi riferisco a Domenico Ciruzzi, Damiano D’Ambrosio, Ruggiero Doronzo, Filippo Martino, Domenico Antonio Melillo e Rocco Antonio Montone che si sono distinti per i risultati raggiunti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario e che ci hanno insegnato l’amore per la terra natia.

A Pisticci ho potuto inoltre apprezzare chi ha reso famosa la nostra regione con un lavoro che dura da tempo. Lo dimostra la storia, lunga quasi 130 anni, dell’azienda fondata dal Cavaliere Pasquale Vena. Un esempio molto confortante che ci induce a guardare alla realtà e al futuro sempre con ottimismo. Spero vivamente che le nuove generazioni possano trarre esempio dai nostri illustri corregionali. È il modo migliore per onorare le loro professionalità.

Partire dalla Basilicata, per svariate ragioni, è ancora un fatto che interessa tanti nostri corregionali. I dati parlano chiaro e devono farci riflettere e correre ai ripari. Ogni famiglia lucana ha almeno un proprio caro lontano dalla terra lucana. Ma ripensare ad un futuro ritorno non è, al tempo stesso, una utopia. È qui, a mio avviso, che si snodano i ragionamenti e le strategie più complesse. Chi ci propina una “visione romantica” dell’emigrazione ha scarsi argomenti da proporre, è superficiale, distorce la realtà e la storia delle nostre genti. Una classe politica avveduta dovrebbe fare tesoro delle esperienze del passato, di chi ci ha preceduto per tentare di invertire la rotta. Come si valorizzano ulteriormente i Lucani Insigni? Come si attraggono talenti e professionalità della nostra regione presenti nei quattro angoli della Terra? Sono domande alle quali una classe politica degna di questo nome dovrebbe provare a dare delle risposte in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Gli insegnamenti di Tomasi di Lampedusa siano validi anche per noi.

Gianni LEGGIERI
Consigliere Regionale della Basilicata

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