L’inaugurazione della sezione operativa per la Basilicata della Direzione investigativa antimafia (Dia), alla presenza della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, è un segnale importante rispetto alla presenza di strutture ad hoc chiamate a contrastare i fenomeni mafiosi, che hanno trovato terreno fertile nella nostra regione come dimostrano diverse inchieste dell’autorità giudiziaria. Da sempre il MoVimento Cinque Stelle ha chiesto l’apertura della sezione lucana della Dia: lo dimostra, tra l’altro, una nostra mozione approvata all’unanimità in Consiglio regionale nel maggio del 2021.  Non si abbassi, dunque, mai la guardia per contrastare la criminalità organizzata.

Il direttore della Dia, Maurizio Vallone, intervenuto a Potenza per inaugurare gli uffici di via Vaccaro, ha sottolineato che la Basilicata non è ancora profondamente infiltrata dalle mafie e si può evitare la presenza endemica della criminalità organizzata. Di qui l’importanza della collaborazione con le Prefetture e le Procure della Repubblica. Un impegno molto confortante, che si innesta direttamente al tema della giustizia e dei presidi di legalità.

In questo contesto spero che la questione del Tribunale di Melfi, chiuso nel 2013, dopo alcuni scriteriati interventi che hanno rivisto la geografia giudiziaria della nostra regione, continui a rappresentare una priorità. Quasi dieci anni fa le popolazioni dell’area Nord della Basilicata sono state private del Tribunale e della Procura della Repubblica. Parliamo del territorio più popoloso della regione, a due passi dalla Capitanata, dove la recrudescenza della cosiddetta “Quarta mafia”, è sotto gli occhi di tutti e monitorata costantemente proprio dalla Dia.  Il tema della riapertura degli uffici giudiziari di Melfi rimane quindi sempre attuale.

Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle

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