Non sono affatto rassicuranti le indiscrezioni che si rincorrono sui quotidiani locali rispetto alla crisi in corso in Via Verrastro. Entro oggi o domani Bardi dovrebbe comunicare il nuovo assetto dell’esecutivo per giungere alla fine della legislatura.
Senza alcun dubbio si tratta di una delle pagine più buie della storia della Regione Basilicata. L’immobilismo e il silenzio glaciale dei consiglieri di maggioranza di fronte a questo lunghissimo stallo fanno trasudare altissimi livelli di irresponsabilità, mentre all’esterno impazza la guerra, la crisi economica e una situazione sociale che non prevede nulla di buono nel futuro prossimo. Fanno sorridere i messaggi in codice trasmessi via social da qualche membro appena deposto; segnali ulteriori di immaturità e inconsistenza politica.
Occorrerebbe uno scatto d’orgoglio da parte degli elettori di centrodestra, ma evidentemente anche questi ultimi hanno perso ogni speranza.
Bardi, che qualche giorno fa ha voluto incontrarci, ha dichiarato di esser determinato a portare a compimento la legislatura e di voler capitalizzare al massimo le opportunità rappresentate dal PNRR. Se il Presidente ha davvero intenzione di centrare gli obiettivi, metta la sua maggioranza di fronte alle proprie responsabilità: presenti la propria giunta e la proponga ai suoi consiglieri senza aspettare ulteriori indicazioni o ulteriori calcoli per salvare questa o quella poltrona.
Inoltre, per dare un altro segnale tangibile di cambiamento vero, Bardi si adoperi affinché ARPAB si liberi dal giogo delle nomine politiche. Si ufficializzi al più presto la rimozione di Tisci e si proceda immediatamente con un avviso pubblico per individuare una figura di alto livello con competenze certificate nel delicato settore della protezione ambientale. Non sono ammesse scorciatoie e valzer di poltrone: Bardi non si renda ridicolo sostituendo Tisci con qualche suo illustre alter ego.
Bardi, a tre anni dal suo insediamento, può dare i primi concreti segnali di cambiamento. Non si faccia sfuggire questa occasione, altrimenti l’unica alternativa concreta sarebbe quella di mandare tutti i casa. E siamo sicuri che la maggior parte dei lucani sarà ben lieta di non confermare la propria fiducia a chi non ha saputo far altro che accapigliarsi o coltivare orticelli, utilizzando acqua tutt’altro che salubre.
Giovanni Perrino
Carmela Carlucci
Gianni Leggieri
Movimento 5 Stelle Basilicata – Consiglio Regionale