A pochi mesi dalle elezioni regionali ci troviamo a fare i conti con l’ennesimo terremoto: Marcello Pittella, Governatore della Regione Basilicata è agli arresti domiciliari a seguito di un’operazione della Guardia di Finanza di Matera riguardante concorsi e nomine nella sanità lucana.

Saremmo di fronte all’ennesimo verminaio fatto di raccomandazioni, procedure di appalti poco trasparenti e scambi di favori tra i soliti amici degli amici. Tutto questo a pochi giorni dall’altro scandalo che ha colpito il sistema dei trasporti lucani, quest’ultimo caratterizzato dagli interessi di una cricca che avrebbe manovrato appalti su pulizie e trasporti.

Due le persone finite in carcere: si tratta di Pietro Quinto e Maria Benedetto, rispettivamente direttore generale e  direttrice amministrativa dell’Azienda sanitaria di Matera.

Stando a quanto riportato da Corriere.it, le intercettazioni rivelerebbero come Pittella, definito “deus et machina” da parte del gip, si occupasse di gestire sia le nomine dirette, sia i concorsi pubblici. Uno dei metodi utilizzati e svelato dalle indagini della Guardia di Finanza sarebbe stato quello di decidere le assegnazioni dei posti «gonfiando» il punteggio ottenuto dai candidati ma anche falsificando i verbali delle commissioni in modo da far risultare che tutti i componenti fossero presenti.

Inutile dire che durante questa consiliatura ci siamo spesso imbattuti in casi di procedure di selezioni per assunzioni poco trasparenti e molto border line. Non solo nell’ambito della sanità regionale.

Per arginare pratiche clientelari e una gestione non proprio trasparente della sanità, abbiamo anche presentato una proposta di legge che prevedeva la nomina dei direttori generali attraverso concorso pubblico al fine di dare inizio a quella rivoluzione auspicata che vuole portare la politica fuori dalla sanità spezzando appunto il  legame tra politici e manager sanitari.

Il questi anni infatti il sistema della nomina dei manager ha generato inefficienza e corruzione, ha corrotto il sistema delle gare pubbliche, ha determinato il costo inappropriato della farmaceutica, il dirottamento nella sanità privata e il contestuale mancato scorrimento delle liste d’attesa.

L’unico gesto sensato da parte di Marcello Pittella sarebbe la rassegnazione immediata delle sue dimissioni con l’indizione di elezioni al più presto. Sarebbe la scelta più ovvia da parte di chi ha svilito in tutti i modi l’istituzione regionale, nonché un segnale a una cittadinanza sempre più sfiduciata nei confronti della politica.

Un plauso va a quel cittadino che non ha abbassato la testa e, rivolgendosi alla Magistratura, ha consentito di dare impulso alle indagini. Speriamo che sempre più persone si ribellino di fronte a queste situazioni intollerabili e che, finalmente, si dia un nuovo corso alla politica di questa regione, stuprata da decenni di clientelismo e gestione arrogante del potere.

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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