In attesa della decisione della Corte Costituzionale sui conflitti di attribuzione sollevati da sei regioni, relativamente al secondo e al terzo quesito referendario,  e dopo che Renzi-Mattarella hanno negato l’election day (un mancato accorpamento del referendum contro le trivelle alle elezioni amministrative, che costerà 360 milioni di euro agli italiani), il lavoro dei Consigli Regionali si concentra sulla campagna informativa in vista del 17 aprile 2016, data della consultazione referendaria.

Essendo i 10 Consigli Regionali ad aver deliberato i quesiti, essi ne diventano automaticamente i comitati promotori. Tuttavia, per rispettare vincoli imposti dalle leggi di contabilità pubblica, i Consigli potranno finanziare la campagna per il SI al referendum contro le trivelle in mare esclusivamente nei rispettivi territori. Parallelamente ad esse, si muoveranno diverse associazioni ambientaliste, insieme a comitati ed associazioni di categoria.L’obiettivo della campagna referendaria e’ quello di raggiungere il più ampio numero di persone, soprattutto in quei territori i cui Consigli Regionali non hanno appoggiato le istanze referendarie, come ad esempio il Lazio, la Lombardia e il Piemonte che hanno grandi agglomerati urbani che possono risultare decisivi per il raggiungimento del quorum di votanti (50% + 1 degli elettori) e, quindi, il successo del referendum.
Il conto alla rovescia è già cominciato: saranno due mesi intensissimi che potrebbero tracciare una nuova strada per una strategia energetica nazionale sempre più lontana dal petrolio e autenticamente “green”.

Il M5S Basilicata dice SI ad uno sviluppo sostenibile che non distrugga ambiente, salute e territorio, ad una economia che si basi sull’agricoltura e sul turismo: per questo invita tutti i cittadini a proteggere la propria terra e la propria salute votando SI al referendum abrogativo del 17 aprile.

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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