Li avevamo lasciati così, un pò confusi sui regolamenti e intenti alle loro consuete acrobazie politiche, qualcuno anche risentito perchè li avevamo paragonati a quelli che Dante definiva i consiglieri fraudolenti: stiamo parlando della richiesta di referendum abrogativo degli articoli 35 Decreto Sviluppo e degli articoli 35, 37 e 38 dello Sblocca Italia che il M5S aveva presentato in consiglio regionale sulla quale la maggioranza ha preferito temporeggiare e rispedire tutto al vaglio della commissione consiliare.

E’ giunta l’ora di ricordare qualche scadenza ai vari Pittella, Lacorazza, Cifarelli e affini che, durante questi giorni di vacanza, tra selfie, sagre, feste patronali e liti all’interno del Partito Democratico, hanno professato, almeno a parole, la loro contrarietà al disegno trivellatore del ducetto di Firenze. Per questo, il M5S ha depositato quest’oggi una richiesta di convocazione urgente nella prima decade di settembre 2015 per la  trattazione in prima commissione della richiesta di referendum abrogativo. L’art. 32 della L. 25 maggio 1970, n. 352 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo) stabilisce che le richieste di referendum debbano essere depositate in ciascun anno dal 1 gennaio al 30 settembre. E’ quindi il 30 settembre 2015 il termine ultimo entro il quale i cinque Consigli Regionali devono esprimersi e depositare le relative deliberazioni presso l’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione affinché gli eventuali referendum ex art. 75 Cost. possano tenersi nel corso del 2016.  

Sono quattro i quesiti referendari che il M5S Basilicata vuole sottoporre all’attenzione della maggioranza ed  agli altri Consigli Regionali. Oltre alle pericolosissime norme sulle trivellazioni il M5S ritiene fondamentale discutere anche quella sugli inceneritori selvaggi che, per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e di  riciclaggio, propone una vera e propria deregulation di questi impianti in barba a tutte le norme costituzionali che prevedono la concertazione tra stato e regione in materia di rifiuti.

Siamo stanchi di lanciare appelli ai vari esponenti della maggioranza e siamo stufi di assistere agli inutili giri di parole che i Pittella e i Lacorazza hanno ostentato negli ultimi mesi. La lezione  del 15 Luglio a Policoro dovrebbe essere chiara ai politici lucani: c’è bisogno di dare un segnale forte al ducetto fiorentino, un segnale di orgoglio e dignità. Vogliamo credere che il futuro della Basilicata sia ben diverso da quello prospettato da qualche lobby spietata e incurante: nella nostra Basilicata non c’è spazio per le fiammate infinite del centro oli di Viggiano e per le morie di pesci all’interno dell’invaso del Pertusillo. La nostra idea di Basilicata prevede uno sviluppo che preservi lo straordinario patrimonio di risorse naturalistiche di cui è ricca, coniugato ad una valorizzazione della storia e della cultura della nostra gente: è questo il vero oro e non c’è card carburante che tenga!

Qui la richiesta

Gianni Perrino
Capogruppo M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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