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A molti sembrerà forse poco “istituzionale” il comportamento tenuto da Gianni Perrino durante la seduta aperta di consiglio comunale tenutasi a Scanzano la sera di martedì 14 Luglio 2015. Eppure, dopo un anno e mezzo di attività in Consiglio Regionale di Basilicata, è comprensibilmente al lumicino la capacità di sopportazione, da parte del portavoce del M5S di Basilicata, di riunioni che si rivelano solo tediosi teatrini e comode passerelle dei soliti volti della politica lucana.

Dopo essersi totalmente sottomessi alle volontà del ducetto di Firenze, Pittella, i suoi sodali e la new entry Rocco Leone (sindaco di Policoro), vogliono ergersi a novelli NO-Triv, in nome di un mare minacciato dai petrolieri, quasi a voler emulare la battaglia contro le scorie del 2003.
Il popolo lucano è davvero stufo di queste manfrine, come è stufo delle finte opposizioni e dei giochetti noiosi del duo “tragicomico” Renzi-Pittella: non ne possiamo più degli ipocriti “appelli all’unità”. Quale unità è possibile con chi ha una credibilità pari a zero?

Con chi fa l’opposto di quello che dice? Con chi si è rifiutato per ben 2 volte di impugnare lo Sblocca Trivelle? Come unirsi con chi ha, nei fatti, svenduto a Renzi ed alle compagnie petrolifere la Basilicata? I risultati della politica di Pittella e della sua corte (dei finti miracoli) e di quella dei loro predecessori sono sotto gli occhi di tutti: la Basilicata, terra meravigliosa e ricca di risorse naturali, è una delle regioni più povere di Italia e, sicuramente, quella più saccheggiata, inquinata e depredata dalle multinazionali dell’oro nero. L’industria petrolifera, come molti altri progetti, ha ampliato le sacche di miseria già presenti in Basilicata, mettendo fortemente a rischio zone di alto pregio ambientale e turistico e innescando l’inesorabile spopolamento di gran parte dei comuni dell’entroterra lucano.

Badate bene, non siamo stati i soli ad aver sottolineato questi devastanti aspetti dell’impatto socio-ambientale dell’industria degli idrocarburi: lo hanno fatto anche i sindaci di Gorgoglione e Pisticci, tra i comuni tra i più coinvolti nell’attività di estrazione.

Caro “Re” Pittella, cari Leone, Lacorazza e Cifarelli: il tempo delle menzogne è finito. Il re è nudo: Pittella ha fallito. La corte pittelliana dei (finti) miracoli ne prenda finalmente atto e liberi la Basilicata dalla sua opprimente presenza nelle stanze del potere.

Gruppo Consiliare M5S Basilicata

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