La campagna elettorale anche se non è ufficialmente partita è nel pieno del suo svolgimento. Oggi il Presidente Bardi ci ha deliziato con un’intervista fiume rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno intrisa di specchietti per le allodole, promesse elettorali, beceri luoghi comuni, ricchi premi e cotillon. 

Bardi, a sua detta, starebbe preparando non uno, bensì due bonus elettorali per i cittadini lucani che si andrebbero a sommare al bonus gas già erogato da un anno a questa parte. I lucani, a pochi mesi dalle elezioni, vedono formalizzarsi la promessa del bonus acqua e del bonus elettricità e, se rimane spazio, verrà rispolverata la cara vecchia card carburante. 

Peccato che in questo impeto natalizio di generosità verso il popolo lucano, il generale Bardi non abbia previsto anche un bonus sanità. Ebbene sì, quello sarebbe un bonus di cui i lucani avrebbero certamente bisogno, ma che la politica scansa in maniera scientifica. In cinque anni di legislatura l’eterogenea maggioranza di centrodestra non è stata capace di mettere a terra uno straccio di piano sanitario per fronteggiare le numerose criticità che investono la sanità regionale, con il risultato che ha visto attestarsi a circa 70 milioni di euro il conto della migrazione sanitaria. Il percorso intrapreso con AGENAS sembra essersi del tutto arenato e le mirabolanti prospettive del PNRR sono ricordi del passato. A questo si aggiunge l’ormai permanente stato di crisi delle strutture accreditate che patiscono la schizofrenia legislativa messa in campo dal centrodestra. 

Proprio la sanità dovrebbe essere al centro dell’imminente campagna elettorale, ma tutto sembra  tabù per una classe politica che fatica a fare i conti con la dura realtà e preferisce rintanarsi in soluzioni semplicistiche e inefficaci, utili esclusivamente per tenere a bada i campanili e tranquillizzare i bacini elettorali. 

Occorrerebbe una vera e propria operazione verità sullo stato di salute della sanità lucana per capire come una regione che conta poco più di mezzo milione di abitanti non sia in grado di fornire un’assistenza sanitaria adeguata. Una regione che a detta di AGENAS avrebbe tutte le carte in tavola per poter essere una “piccola Svizzera” in ambito sanitario. 

Il campo largo/larghissimo paventato in queste settimane dovrebbe avere il coraggio di affrontare un’operazione di questa portata, ma le prospettive non appaiono delle migliori, se la ricetta proposta da taluni affonda le radici in ambienti che della sanità hanno fatto un affare milionario per pochi ‘eletti’. 

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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