Il caravanserraglio di centrodestra guidato dal generale Bardi non ha smesso di stupirci nemmeno durante la pausa ferragostana. Di fatto è in atto un’operazione di delegittimazione del generale Bardi da parte delle truppe cammellate meloniane che non perdono occasione per attaccare il presidente evidenziando le varie criticità della legislatura. Inutile dire che l’operazione è alquanto ridicola perché, di fatto, FDI è il maggior azionista di questa maggioranza nonché maggior azionista del governo centrale.

In tutta questa caciara rischia di passare in secondo piano un episodio gravissimo che ha visto come protagonista l’ormai ex DG del dipartimento Sanità, l’ingegnere venuto dal Veneto, Francesco Bortolan. Avremmo voluto ricordare Bortolan per una meritoria opera di ristrutturazione del disastrato sistema sanitario regionale, ma purtroppo dobbiamo affrontare l’ennesimo, imbarazzante episodio che getta ombre sulla moralità di certi comportamenti assunti da persone che rivestono ruoli apicali nella pubblica amministrazione.

Chiaramente la maggioranza di centrodestra ha tutto l’interesse a voler silenziare questa vicenda, ma è evidente che episodi di tale gravità non possono passare sottotraccia. Come ha ben evidenziato Nino Grasso nel suo editoriale del 23 agosto, le dimissioni di Bortolan non sono sufficienti per chiudere questa brutta pagina dell’amministrazione regionale. Occorre che Bardi chiarisca su come sia stata affrontata la vicenda a livello amministrativo, nel rispetto di quelli che sono i regolamenti relativi al comportamento da tenere, a maggior ragione se si ricoprono ruoli apicali nella Pubblica Amministrazione.

A tal proposito, abbiamo depositato un’interrogazione per comprendere se sono stati messi in campo gli strumenti disciplinari a disposizione o ci si è limitati a mere dichiarazioni di circostanza.

A pochi mesi dalla conclusione di questa legislatura ci auguriamo, come minimo, di non dover più ritrovarci a parlare di questo tipo di vicende dai contorni a dir poco inquietanti, visti gli episodi precedenti. Ricordiamo a tutti la vergognosa performance di Leone che, grazie alla complicità di una lettura troppo morbida del regolamento da parte del Presidente Cicala (anch’egli attualmente meloniano), è finita a tarallucci e vino.
Solidarietà e vicinanza alle donne che sono state coinvolte in questa vicenda poco edificante.

Gianni Perrino

Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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