Nella splendida perla del Tirreno, a Maratea, ha preso il via la riunione annuale della Commissione regionale dei Lucani nel Mondo (CRLM) alla presenza del presidente della CRLM, Carmine Cicala, e deidue Vice presidenti, Gianni Leggieri e Giovanni Vizziello, nonché dei componenti il Comitato esecutivo per l’approvazione delProgramma annuale e triennale delle attività da mettere in campo a favore dei lucani nel mondo.

Nel corso dell’incontro di oggi, il Vice presidente della CRLM, Gianni Leggieri, intervenendo sul tema del ‘Turismo delle Radici’, ha sottolineato che il2024 sarà l’anno dedicato a questa pregevoleiniziativa per la quale il Pnrr ha stanziato 20 milioni di euro.Un’opportunità -ha evidenziato- per tutti quei territori ancora poso esplorati dal turismo e per valorizzare e rigenerare i borghi d’Italia, attraverso la realizzazione di una serie di eventi identitari. L’investimento per l’attrattività dei borghi offriràun ampio raggio di offerte turistiche per la vasta platea di italo-discendenti e di oriundi italiani nel mondo (stimati in circa 80 milioni).

Le comunità italiane all’estero presenti in tutto il mondo, infatti, saranno coinvolte nella valorizzazione dell’offerta turistica, al fine di contenerelo spopolamentodei piccoli borghi.L’emigrazione lucana è stata inarrestabile e i lucani sparsi nel mondo hanno cercato di mantenere sempre vivo il legame con la propria terra.Ci sono emigrati di ormai quarta o quinta generazione che non parlano italiano ma che hanno forte attrazione per la Basilicata,e il turismo delle radici rappresenta lo strumento giusto per far loro riscoprire i luoghi delle origini.

All’interno del progetto è prevista anche l’individuazione degli ‘influencer’ che potranno venire in Basilicata per fare un viaggio delle radici e poi parlarne con le comunità di origine. Altra iniziativa prevista: il ‘passaporto delle radici’, ovvero la stipula di convenzioni con ristoranti, musei o strutture ricettive, in modo da coinvolgere le realtà produttive locali, dando così un’opportunità a quei territori ignorati dal turismo.

Avvicinarli alle proprie radici -ha concluso Leggieri-attraverso la ricostruzione della storia di famiglia, la visita ai luoghi in cui vissero gli antenati e l’approfondimento della cultura d’origine, significa far diventare i lucani che risiedono all’estero i ‘veri protagonisti’ della loro storia, mantenere cosìsempre vivo il legame con la loro terraper poi tramandarloalle generazioni future.Coinvolgere le nostrecomunità all’estero per creare un’offerta turistica appropriata, creando così degli itinerari standard a cui abbinare esperienze personalizzate, che potrebbero essere inseriti in un’APP, realizzata con il sostegno della Regione e dell’Apt Basilicata, significa permettere al viaggiatore delle radici di studiare e documentarsi sul proprio itinerario ancor prima di raggiungere la propria destinazione.Il turismo delle radici, quindi, consentirà di ripartire da esperienze autenticheda trasferire ai giovani oriundi italiani.

Gianni Leggieri
Consigliere regionale

Articolo precedenteQuanti ritardi e quanta melina sulla gestione del sito SIN di Tito Scalo.
Articolo successivoLeggieri su Museo emigrazione lucana: finanziare la riapertura.