Le vicende legate all’editore di uno storico quotidiano come La Gazzetta del Mezzogiorno mi preoccupano prima di tutto come cittadino e lettore, che, ogni giorno, si reca in edicola per acquistare i quotidiani locali e alcuni nazionali. Privare i lettori di una testata che da 134 anni consente anche a noi lucani di conoscere cosa succede nella nostra regione, nel Sud e in Italia sarebbe un duro colpo. Lo spegnimento delle rotative della Gazzetta del Mezzogiorno, al netto della digitalizzazione e dello stare al passo coi tempi con le nuove tecnologie, rappresenterebbe una sconfitta per tutti.
Quando un giornale chiude, un pezzetto di democrazia cessa di esistere. È vero anche che negli ultimi tempi il giornalismo è cambiato – a volte anche in peggio – con l’improvvisazione di qualcuno che si atteggia a detentore delle verità ed usa le colonne di alcuni giornali per raccontare fatti che nulla hanno a che vedere con il buon giornalismo, addirittura scambiando il pettegolezzo per notizie, interpretando in maniera errata i fatti, dando notizie che tali non sono, facendo il chihuahua da salotto in braccio a qualcuno e non il cane da guardia dell’informazione.
Auspico che la Gazzetta del Mezzogiorno, con la sua redazione lucana, possa continuare a garantire notizie ed informazione di qualità. Il momento storico che stiamo vivendo lo richiede. Il pluralismo è come l’ossigeno vitale per ognuno di noi. La buona informazione, come è stato ricordato, è come il sangue che arriva al cervello. Se viene meno, è facile immaginare le conseguenze.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle
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