Purtroppo, come era ampiamente previsto, la curva dei contagi sta salendo anche nella nostra regione. Nonostante le dichiarazioni in ordine sparso di maggioranza e task-force, non si è ancora capita la strategia per affrontare l’emergenza a livello di ospedali e terapie intensive. 

Sono preoccupanti i focolai sparsi in alcuni territori della regione e la situazione potrebbe diventare drammatica visto l’alto numero di anziani che compone il tessuto sociale regionale. 

Qualcosa non sta funzionando come dovrebbe e le prese di posizione che provengono da più ambiti sembrano confermare questa tendenza.
A tal proposito, chiediamo quale sia la spiegazione che ha portato finora all’alto numero di ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoveri ospedalieri di pazienti sintomatici. Sono iniziati gli screening di tutto il personale sanitario, compreso quello degli operatori delle case di cura e di riposo, tramite i test rapidi, annunciati dall’assessore Leone? Qual è l’esatta percentuale di affidabilità di questi test rapidi? Qual è il tempo medio che intercorre tra la richiesta di un tampone, la sua effettuazione e infine il risultato dello stesso? In quali presidi ospedalieri della Regione Basilicata si collocano, precisamente, i laboratori preposti ad effettuare i tamponi? Sono domande che ogni cittadino lucano sta ponendo e a cui chi governa la Regione dovrebbe rispondere. 

Al netto delle polemiche strumentali e propagandistiche da parte di qualcuno, non si può sottacere il malcontento dei sindaci che, ieri, attraverso l’ANCI, hanno attaccato pesantemente l’operato della task force chiedendone il commissariamento. Anche alcuni medici di base, giustamente risentiti per alcune entrate a gamba tesa da parte dell’assessore Leone, hanno espresso pubblicamente tutte le loro critiche alla gestione regionale.

Dai palazzi regionali, a parte i numeri confusi sul processamento dei tamponi, il silenzio è assordante. 

L’aumento dei contagi in regione e l’esplosione di preoccupanti focolai sono direttamente proporzionali all’aumento della paura in gran parte della popolazione. La percezione del rischio è sempre più alta e la gestione regionale sembra alquanto inefficiente agli occhi dei più. Responsabilità vorrebbe che si comunicasse una volta per tutte la strategia di potenziamento delle strutture territoriali per fronteggiare l’emergenza. Questo prolungato silenzio e questa confusione incontrollata potrebbero far pensare ad una strategia votata al “si salvi chi può”.

Non vogliamo pensare che sia realmente così, ma sarebbe utile che la regione battesse un colpo per dare rassicurazioni degne di questo nome ai cittadini lucani. 

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Carmela Carlucci
Gruppo Consiliare M5S Basilicata

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