La legislatura più paradossale della Regione Basilicata si sta concludendo nel peggiore dei modi possibili e, vista la caratura degli esponenti della maggioranza pittelliana, è francamente impossibile escludere nuovi colpi di scena.

È ormai chiaro a tutti che ci troviamo di fronte ad una sorta di accanimento terapeutico nei confronti di un’amministrazione regionale falcidiata da scandali di ogni tipo. Sono emblematici i tentativi di depistaggio dei vari Polese e i silenzi assordanti di alcuni esponenti di centrodestra su quanto sta avvenendo in questi giorni.

La Franconi è andata addirittura a scomodare un professore di diritto costituzionale partenopeo per trovare una pezza giustificativa a questo scempio come se all’interno del palazzo regionale non vi fossero professionalità in grado di fare lo stesso. Viene naturale chiedersi che ruolo hanno avuto i legali dell’Avvocatura Regionale nella decisione sciagurata di indire le elezioni regionali per il prossimo 26 maggio 2019.

Su questi due elementi la Franconi dovrebbe far chiarezza. Quanto è costato il parere del Prof. Staiano? Perché non ci si è avvalsi delle competenze presenti all’interno della Regione?

Come annunciato ieri, il M5S si è attivato per impugnare la decisione della Franconi al Tribunale Amministrativo Regionale.

Nemmeno il miglior sceneggiatore sarebbe arrivato a tanto. Forse la Franconi e la sua maggioranza, compresi i “deus ex machina”, credono di essere gli attori di qualche fiction. Si tolgano i panni da mediocri attori e facciano i conti con la realtà: i lucani vogliono andare al voto subito.

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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