Per comprendere il pessimo stato in cui versa la nostra Regione basterebbe seguire il modo in cui vengono condotti i lavori relativi al al c.d. “Collegato alla legge di stabilità regionale”. Per i meno esperti di lavori consiliari si tratta di una serie di norme che contengono misure e interventi che dovrebbero essere strettamente connessi alla già approvata legge di stabilità.

In questi anni di legislatura ne abbiamo subite tante di simili, interminabili maratone, vedendone di ogni, ma con quella di ieri si è probabilmente raggiunto il punto più basso di tutta questa legislatura.

La legge di bilancio 2018 approvata a maggio ha dovuto tenere conto delle pesanti censure della Corte dei Conti sulla situazione disastrosa delle casse regionali. Tuttavia i temerari esponenti della maggioranza pittelliana non si sono lasciati intimidire e si sono precipitati ad infarcire di norme “marchetta” e ad hoc l’articolato. Inizialmente gli articoli erano solamente dieci, ma con gli emendamenti dell’ultima ora li hanno fatti lievitare oltre quota 100. Tutto questo senza il minimo rispetto dei regolamenti e in tutto spregio delle prerogative dei consiglieri che nella tarda serata di ieri si vedevano sottoporre senza alcun criterio emendamenti a pioggia con le giustificazioni più assurde.

Ed è così che, tra le tante, si è assistito all’aumento del già lauto stipendio del direttore di ARPAB (ora retribuito come un dirigente regionale), alla possibilità di trasformare qualsiasi immobile in graziosi bed and breakfast ed  all’ennesima proroga per i servizi di trasporto pubblico locale. Il tutto orchestrato dal capogruppo PD, Vito Giuzio, che senza alcuna vergogna ha trovato giustifiche e pezze a colori per queste amenità.

Difficile comprendere il senso degli emendamenti last minute – volti a modificare norme riguardanti le più svariate materie – e mantenere i nervi saldi davanti a questo spettacolo indegno, motivo che ci ha portato ad abbandonare i lavori poco dopo la mezzanotte.

Alcuni nostri emendamenti sono stati dribblati dalla maggioranza con la solita richiesta di trasformarli in ordini del giorno. Troppo arduo per Pittella & co. trovare risorse per sostenere l’Archivio di Stato, la Biblioteca Provinciale di Matera e la Biblioteca Adriano Olivetti di Matera. Avrebbe fatto sicuramente piacere al compianto Leonardo Sacco vedere valorizzata la sua donazione di testi  economici, storici, letterari, filosofici e di insigni meridionalisti. Stralciata la nostra richiesta di prorogare le graduatorie dei concorsi pubblici indetti dalla Regione per assunzioni a tempo indeterminato: è ben chiaro che ci siano necessità elettorali da soddisfare nei prossimi mesi (vedasi riduzione dei termini di validità delle graduatorie del SSN).

Stucchevoli, poi, le scuse addotte per giustificare il parere contrario sulla nostra richiesta di attivare il c.d. “Bilancio sociale”, importante strumento di trasparenza e comunicazione con la cittadinanza su come vengono impiegate le risorse pubbliche.

Approvata la la nostra proposta di “riattivare” l’O.S.C.A.R. (Osservatorio della Condizione Abitativa Regionale), da noi considerato uno strumento per condurre analisi e valutazioni sulla condizione abitativa dell’intero territorio regionale e ottimo supporto conoscitivo e programmatico, nel campo delle politiche abitative e del disagio abitativo della Regione.

Approvati nostri ordini del giorno sulla Programmazione degli interventi di edilizia scolastica,  sul Turismo ferroviario e la promozione della cosiddetta “mobilità lenta”.

L’Italia ha un nuovo governo, ma in Basilicata è sempre la stessa solfa. Occorre un hard reset anche qui per dare una svolta seria a questa regione. Ne prendano atto tutti quei cittadini realmente liberi e si facciano coraggio per aiutarci a mandarli a casa. Altrimenti ci ritroveremo ancora qui a  commentare le avventure epiche degli “amici degli amici”.

Gianni Perrino
Gianni Leggieri

M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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