Mentre continua l’azione di sensibilizzazione da parte di alcune associazioni sul brutto pasticcio della centrale idroelettrica sul torrente Frido, l’Assessore Luca Braia ha fornito risposta sulla questione delle traversine al creosoto installate lungo i sentieri del Monte Coppolo, in pieno Parco Nazionale del Pollino, in territorio di Valsinni (in provincia di Matera).

Cos’è il creosoto? Una miscela di sostanze chimiche derivate dalla distillazione del catrame di carbone: miscela con la quale le traversine dismesse dalle linee ferroviarie venivano impregnate per aumentarne la durabilità e la resistenza ai fattori atmosferici.

Eppure l’interrogazione da noi depositata evidenziava l’incompatibilità delle traversine al creosoto con l’ambiente circostante. In particolare, si faceva riferimento punto 30 dell’elenco allegato al Decreto del Ministero della Salute del 17/04/2003 nel quale viene precisato che “il legno trattato con creosoto, anche se rientrante nei limiti della Direttiva Comunitaria, non può essere utilizzato all’interno di edifici, indipendentemente dalla loro destinazione, per (…) parchi, giardini, e altri luoghi di pubblica ricreazione all’aria aperta”. Anche la Corte di Cassazione ha confermato la pericolosità del creosoto affermando che “le traversine in legno impregnate di olio di creosoto dismesse dall’ente ferroviario vanno qualificate quale rifiuto pericoloso”.

Nonostante tale pericolosità, in terra di Basilicata evidentemente tutto è possibile: ed ecco quindi l’ennesima incredibile risposta acrobatica giuntaci dagli uffici regionali che, oltre a lodare la sostenibilità e l’utilità del progetto, si sono avventurati in una assai discutibile interpretazione della normativa. Nonostante l’espresso divieto previsto dalla legge  e dalla giurisprudenza, all’utilizzo delle traversine al creosoto nei parchi, la versione fornita da Braia sostiene che, seppur collocate in un sentiero del Parco nazionale, non vi sarebbe alcun “rischio di frequenti contatti con la pelle”. E per perorare tale (peregrina) tesi, la risposta fornita da Braia sostiene che le traversine al creosoto collocate nel Parco non sono certo paragonabili a quelle utilizzate per le passerelle installate sulle nostre spiagge.  

Appare palmare l’approssimazione e l’improvvisazione con la quale la Giunta Pittella  affronta interventi così invasivi su ecosistemi delicati (quale quello di un parco) e potenzialmente impattanti sulla salute dei cittadini. Interventi, peraltro, finanziati con fondi europei per un importo di 149.317,78 euro (“P.S.R. Basilicata 2007-2013, Approvazione Bando Misura 227). In aula, abbiamo chiesto che, come misura (minima) di precauzione, si provveda almeno a segnalare ai turisti e ai visitatori del Parco la potenziale pericolosità delle traversine (tra l’altro, ancora maleodoranti) collocate lungo il percorso.

Dal canto nostro, approfondiremo ulteriormente la questione e valuteremo nuove azioni anche tenendo in considerazione quella che sarà la risposta della Commissione Europea ad analoga interrogazione proposta del portavoce M5S in Parlamento Europeo, Piernicola Pedicini.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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