Dopo tre anni la PDL sulle acque minerali presentata dal MoVimento 5 Stelle è approdata finalmente in commissione. Una proposta che evidentemente va a toccare interessi consolidati nella nostra Regione se ci sono voluti appena 3 anni per farla arrivare in Commissione e  se già si sono alzati i cori di protesta da parte di chi paventa possibili perdite di posti di lavoro, senza però spiegare il perché.

Una sorta di ostruzionismo preventivo da parte di chi intende mantenere posizioni di comodo e vuole continuare a sfruttare  la nostra principale ricchezza pagando royalties irrisorie alla Regione.

Intervenire per ristabilire un po’ di ordine e per ridistribuire le risorse in favore della Regione Basilicata e dei cittadini, genera sempre vespai inutili e fuori luogo, spesso artatamente messi in piedi da chi ha direttamente interesse a che nulla cambi. Per questa ragione, quando si parla di acque minerali e di royalties delle acque occorrerebbe ricordare alcuni dati molto importanti: ogni anno in Basilicata, tra le sorgenti del Vulture e quelle del Pollino si arriva ad imbottigliare oltre 800 milioni litri. L’aria nord della Basilicata è un immenso giacimento di risorse idriche, con un miliardo di metri cubi d’acqua pronti a sgorgare dal sottosuolo. La concentrazione maggiore ricade sicuramente nella zona del Monte Vulture dove, a esclusione della Fonte Itala che è un’azienda prettamente lucana, tutti gli altri impianti ormai sono in mano a grandi gruppi economici, a vere e proprie multinazionali che fanno moltissimi ricavi imbottigliando in Basilicata e vendendo la nostra acqua anche all’estero a prezzi esorbitanti.

Come più volte sottolineato anche da inchieste giornalistiche nazionali, le royalties che queste multinazionali versano alla Regione Basilicata sono veramente briciole rispetto ai guadagni che vengono fatti ogni anno con la vendita della nostra acqua.
Nonostante questo dato, oggi, vi è ancora chi ha il coraggio di lamentarsi e di parlare di rischi occupazionali a causa della possibile applicazione di aumenti sulle royalties delle acque minerali.

Si tratta di una posizione assolutamente incomprensibile, a meno che non si voglia continuare a tutelare i forti e le aziende internazionali che vengono a speculare sulle nostre risorse, invece che pensare ai Bilanci della nostra Regione e alle tante cose positive che si potrebbero fare con nuove risorse derivanti da un più corretto e consono apprezzamento delle nostre risorse idriche.

Pensiamo ad esempio alle ricadute che si potrebbero avere proprio nell’area del Vulture. Pensiamo ad esempio che si potrebbero utilizzare maggiore risorse derivanti dagli aumenti delle royalties per interventi urgenti proprio sul Vulture e nell’area di Monticchio, oppure, sull’altro versante, nella zona del Pollino.

E se le maggiori risorse derivanti dagli aumenti proposti fossero utilizzati proprio per finanziare quel fantomatico “Parco del Vulture” che da tanti viene citato, ma che non parte proprio per mancanza di risorse economiche?

È chiaro che ci sono forti resistenze rispetto alla PDL presentata dal Movimento 5 Stelle in materia di acque minerali. È chiaro che queste resistenze provengono soprattutto da chi non considera che un corretto utilizzo delle nostre risorse può solamente generale maggiori opportunità per la nostra terra e, quindi, anche nuovi posti di lavoro.

È chiaro che chi guarda alla proposta in maniera miope, lo fa avendo in considerazione solamente gli interessi di grandi multinazionali e gruppi industriali che hanno ormai colonizzato il mercato delle acque minerali e fanno grandi profitti senza pagare un equo contributo per la nostra principale e più importante risorsa.

Spero che il buon senso abbia la meglio e non si inneschino i soliti meccanismi che abbiamo visto in azione in questa Regione a favore dei più forti.

Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata

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