Nonostante le dichiarazioni degli ultimi giorni, dalle quali si desumerebbe la volontà del Governo Gentiloni-Renzi-bis di fare un passo indietro, rimane alta la preoccupazione per i pesanti tagli annunciati al Fondo nazionale per le non autosufficienze (FNA) e al Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS).

ll FNA è stato istituito nel 2006 con “l’intento di fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti al fine di favorire una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio”, (…) “nonché per garantire, su tutto il territorio, l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali”. Le risorse assicurate dal FNA sono aggiuntive rispetto alle risorse già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte delle Regioni nonché da parte degli enti locali, e sono finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza sociosanitaria. Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) è anch’esso un fondo destinato alle Regioni per lo sviluppo della rete integrata di interventi e servizi sociali essenziali.

L’ossessione di far quadrare i conti in nome dell’assurdo dogma del “pareggio di bilancio” e del “patto di stabilità”,  rischia di colpire indelebilmente coloro che sono meno fortunati, per i quali l’esistenza è stata sempre in salita, con numerosi ostacoli e aspre difficoltà da superare per poter vivere dignitosamente.

Lo scorso 23 Febbraio 2017, la Conferenza Stato Regioni ha approvato per l’anno 2017 tagli lineari dei trasferimenti statali per complessivi 2,691 miliardi di euro. La mannaia non ha risparmiato l’assistenza socio-sanitaria: le sforbiciate ammontano a 261 milioni di euro di cui 50 milioni di euro in meno per il FNA e ben 211,3 in meno per il FNPS. Quindi, tra sanità (422 milioni di euro in meno per il fondo sanitario) e sociale (i 261 milioni per i due fondi FNA e FNPS), la riduzione dei trasferimenti di fondi alle Regioni per finalità socio-sanitarie ammonta a complessivi 683 milioni di euro.

Dal 2006, la Basilicata per i due fondi FNA e FNPS ha ricevuto circa 73 milioni di euro di cui, 19,7 per il FNA e 53,7 per il FNPS. La nostra regione, poi, con 1.482 euro all’anno, risulta nelle posizioni di coda nella classifica della spesa pro capite per la disabilità come evidenziato dal rapporto redatto nel settembre 2015 da FISH (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap).  

Considerato il meno che mediocre livello qualitativo e quantitativo dei servizi per la non autosufficienza e delle politiche sociali in Basilicata, crediamo sia opportuno conoscere cosa intenda fare la giunta Pittella per far fronte alle sforbiciate indiscriminate del Governo Gentiloni e se Pittella intenda o meno avvalersi della facoltà di indicare al Ministero dell’Economia e Finanze risorse e soluzioni alternative che, quanto meno, permettano di sterilizzare l’esiziale effetto dei tagli governativi sulla già carente qualità e quantità delle prestazioni socio-sanitarie fornite ai cittadini lucani.

Leggi testo interrogazione

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

Articolo precedentePresentata un’interrogazione sulla presenza di barriere architettoniche presso le stazioni ferroviarie lucane.
Articolo successivoCova e Pertusillo, tardive le rassicurazioni di questi giorni del Presidente Pittella dopo anni di imbarazzanti silenzi e dopo numerosi tentativi di minimizzare i problemi.