La saga lucana sul taglio ai costi della politica continua e si arricchisce di un ulteriore capitolo. Nelle varie sedute di commissione si era deciso di proseguire su due binari distinti: quello dei tagli alle indennità dei consiglieri in carica e quello relativo ai vitalizi.

Dopo il referendum del 4 dicembre la maggioranza sembrava orientata ad insabbiare la discussione e, dopo una serie di richiami da parte del M5S, l’argomento è tornato all’esame della commissione.

Sulla parte dei vitalizi si era giunti ad una conclusione unanime che aveva portato la commissione a licenziare la proposta per la definitiva approvazione in Consiglio Regionale. Ed è proprio nell’ultima seduta di consiglio che si è avuto l’ennesimo colpo di scena: poco prima della votazione il Presidente del Consiglio Mollica ha annunciato di aver ricevuto un documento da parte della indomita Associazione ex-Consiglieri di Basilicata, la quale chiedeva di approfondire i conteuti di una sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio relativa a contributi di solidarietà e pensioni.

La lobby degli ex consiglieri, in piena ‘zona Cesarini’, è riuscita quindi a far rimandare l’approvazione del provvedimento. La sensazione è quella che l’esercito dei vitaliziati stia cercando un pretesto per posticipare l’approvazione della legge ed il susseguente taglio, peraltro temporaneo, del privilegio. Va inoltre evidenziato che gli stessi ex consiglieri hanno preso parte al processo di approvazione della legge, essendo stati auditi dalla Prima Commissione Consiliare in una seduta dello scorso ottobre. In quel caso e nelle settimane successive, la sentenza della Corte di Cassazione, pur essendo stata  menzionata, non era stata depositata tra gli atti della segreteria della commissione. Passando poi in rassegna la sentenza in questione, ci si accorge che i ricorsi relativi ad una norma che applicava il “contributo di solidarietà” per il triennio 2014-2016 (legge di stabilità 2014) sono stati ritenuti infondati e inammissibili. Non è chiaro in che maniera questa sentenza possa influire sul provvedimento che il consiglio regionale, finalmente, si apprestava ad approvare.

Nelle scorse settimane, alla proposta del M5S si è affiancata una proposta del Consigliere Romaniello, del tutto simile a quella da noi presentata, con una piccola differenza relativa alla destinazione dei fondi rivenienti dal taglio delle indennità, che il consigliere del gruppo misto vorrebbe destinare ad un fondo per la disabilità e la previsione del dimezzamento delle indennità di funzione, che noi vorremmo azzerare del tutto. Da parte nostra nessun problema ad integrare eventuali contributi per procedere all’approvazione del testo e immaginiamo che sia lo stesso per il consigliere Romaniello.

Come vedete, ce la stiamo mettendo tutta per portare a compimento la nostra battaglia sul contenimento dei costi della politica e l’abbattimento dei privilegi. Purtroppo non tutti sono pronti a compiere questo importante passo che riavvicinerebbe parte di quei cittadini ormai senza fiducia nei confronti della classe politica. Ci saremmo aspettati maggiore entusiamo e una collaborazione senza esitazioni da parte degli ex-consiglieri vitaliziati. Per questo non ci resta che attendere il parere legale degli uffici regionali, con la speranza che non ci si perda tra articoli e commi della giungla normativa e improbabili richiami alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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