Nel bailamme di una schizofrenica maggioranza pittelliana, dilaniata da fuochi incrociati e faide interne, il Consiglio Regionale si appresta ad approvare, proprio a cavallo tra Natale e Capodanno, il fantomatico piano di “riordino” del sistema sanitario regionale. Negli ultimi mesi si è discusso molto di questa riorganizzazione e abbiamo anche assistito al tour regionale di Marcello Pittella che ha cercato di spegnere i vari incendi causati dalle razionalizzazioni previste dal piano, arrivando addirittura a promettere passi in avanti per risolvere la questione dell’ Ospedale Unico di Lagonegro, opera multimilionaria (sulla carta) attenzionata dalla guardia di finanza e sulla quale verte un contenzioso con la ditta appaltatrice.

Avevamo già ribadito le nostre perplessità sulle intenzioni della giunta regionale, evidenziando la pericolosità di un eccessivo accentramento, la superficialità nella determinazione dei bacini di utenza e l’eccessivo potere che si concentrava nelle mani dei direttori generali. Le nostre considerazioni tenevano anche conto delle gravi rilevazioni  che l’ ANAC aveva fatto sul sistema degli appalti del Servizio Sanitario Regionale lucano che, a dire di Raffaele Cantone, è un vero e proprio pozzo senza fondo nel quale si perdono almeno 60 milioni di euro.

Nonostante il quadro poco edificante e l’impostazione all’insegna delle sforbiciate anche noi abbiamo voluto dare il nostro contributo al piano proponendo alcuni emendamenti per rafforzare quello che dovrebbe essere il punto fermo di una riforma così importante: il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione.

Per assicurare la tutela delle aree marginali  delle cosiddette “zone particolarmente disagiate” abbiamo posto l’accento sull’esigenza di assicurare la presenza su questi territori di presidi ospedalieri di base. La particolare conformazione del territorio della nostra regione e i noti limiti dei collegamenti  comporta l’abbondante superamento, per molte zone interne, della distanza media tanto dalla sede dell’ospedale hub (DEA di II livello, AOR) che dal nosocomio di Matera (“spoke”, DEA di I livello).

Un altro aspetto sul quale ci siamo soffermati riguarda la possibilità da parte della Regione di stipulare accordi di programmazione integrata  con le regioni confinanti in maniera tale garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria basata su crescenti standard di qualità e sicurezza  e favorire il pieno utilizzo della rete complessiva dei servizi posti sui rispettivi territori regionali, nonché l’impiego efficiente delle strutture ospedaliere che esercitano funzioni a valenza interregionale e nazionale.

Per garantire, poi, trasparenza e partecipazione delle popolazioni, chiediamo l’istituzione di un apposito tavolo della Trasparenza” con parere consultivo e preventivo rispetto a tutti gli atti regolamentari e amministrativi aventi ad oggetto l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi e delle attività presso i singoli presidi ospedalieri.

Infine, con lo scopo di valutare le performance e i risultati aziendali, proponiamo un monitoraggio di tutto l’apparato collegato al sistema sanitario regionale.

Ci auguriamo che queste modifiche vengano accolte nella proposta di riordino: a nostro avviso sono importanti paletti utili per evitare un dannoso smembramento del sistema sanitario lucano ai danni del cittadino, indebolimento che fa gola ai tanti privati che non vedono l’ora di accaparrarsi servizi e risorse finanziate con i soldi pubblici.

Leggi emendamenti qui

Gianni Leggieri
Gianni Perrino
M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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