Si è appreso che gli studenti di diverse scuole calabro-lucane, sabato 21 maggio, si recheranno in gita presso la Centrale del Mercure. Ma cos’è e dove si trova la Centrale?  La “Centrale del Mercure” è una vecchia centrale termoelettrica, edificata nel 1962, alimentata inizialmente a lignite (carbon fossile) e poi a olio combustibile. Spenta del tutto nel 1997, la Centrale è stata “riconvertita” da Enel in un enorme inceneritore di biomasse da legno vergine. L’impianto si trova nel bel mezzo della Valle del Mercure, nel Parco Nazionale del Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria, tra i comuni di Laino Borgo (Cosenza) ed i comuni di Castelluccio Inferiore, Rotonda e Viggianello (tutti in provincia di Potenza). Una zona a Protezione Speciale (ZPS), di assoluto pregio ambientale e paesaggistico, che registra un costante aumento del numero di turisti e che è ormai nota a livello internazionale per il “rafting” (specialità sportiva che garantisce circa 20 mila presenze ogni anno).

Nonostante la lunga e coraggiosa battaglia (anche nelle aule giudiziarie) condotta (e ancora in atto) dalle popolazioni locali (in particolare dei comuni di Viggianello e Rotonda, più vicine all’impianto e già pesantemente danneggiate in passato dalle emissioni), la centrale è stata autorizzata dalla Regione Calabria e risulta entrata in funzione il 12 gennaio 2016.

La riattivazione della Centrale desta grande preoccupazione anche per altri oscuri e inquietanti aspetti. Come si legge in tre atti di sindacato ispettivo (n. 5-00116 del 14 maggio 2013, 4-09672 del 2 luglio 2015 e 5-06308 del 8 settembre 2015) presentati dal portavoce alla Camera dei Deputati del M5S, Paolo Parentela, e che giacciono ancora senza risposta, l’Enel “non ha ancora provveduto alla bonifica (disposta circa 10 anni fa dalla Procura di Castrovillari) dei materiali tossici e cancerogeni illegalmente interrati nell’area della centrale”.

L’Enel inoltre “si è, opposto alla richiesta di copia dei documenti in possesso dell’Azienda Sanitaria di Cosenza sulla bonifica dell’amianto della centrale; permangono evidenti rischi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nella riattivazione della centrale”.

Alla luce di quanto emerso finora in merito alla situazione in cui versa la Centrale e considerato che nè Enel tantomeno il Governo hanno finora provveduto a fornire risposte alle evidenziate domande, com’è possibile che dirigenti scolastici abbiano potuto programmare (e starebbero per realizzare) gite e visite scolastiche presso un impianto che presenta irrisolti dubbi e rischi di illegalità e pericolosità anche per la salute degli studenti?  

Gianni Leggieri
Gianni Perrino
Gruppo consiliare M5S Basilicata

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