Nello stile della peggiore partitocrazia da “Prima Repubblica”, Pittella e i renziani della prima e della seconda ora hanno eseguito alla lettera le direttive dettate direttamente da Renzi, decapitando l’ormai ex Presidente del Consiglio Regionale, Piero Lacorazza, colpevole di essersi esposto personalmente per il Sì al Referendum contro le trivelle dello scorso 17 aprile. Chi dissente dal “dux fiorentino” (del Governo e del PD) è destinato a soccombere.

In realtà, l’allargamento della maggioranza pittelliana era già nell’aria (viziata) da tempo: le irrefrenabili voglie di governo e di poltrone di Mollica (neo Presidente del Consiglio Regionale) e di Pace si erano già abbondantemente palesate nel corso di questi quasi due anni e mezzo di decima consiliatura regionale, in particolare con due “acuti”: il voto del duo contro l’impugnativa proposta dal M5S allo Sblocca Italia – sblocca Trivelle e Sblocca Inceneritori – e la bizzarra “mozione di fiducia” presentata in aula all’indomani dell’esplosione del caso Trivellopoli. Oggi, finalmente il duo Mollica-Pace getta la maschera, e da  coppia clandestina, convola finalmente a nozze con l’ex Gladiatore! Mentre fa nascere il Partito della Nazione-Regione, Pittella dà la sacra unzione al PD lucano.

Mollica, definito da qualcuno, senza pudore, un uomo di “garanzia” della continuità con il passato nella gestione della cosa pubblica lucana è, senza dubbio, il simbolo del più becero e disinvolto trasformismo politico: può contare più cambi di casacca di un Verdini o di un Razzi: dalla DC ai Verdi, a MPA, fino ad approdare all’UDC. Che fine ha fatto la rivoluzione democratica dell’ex “gladiatore” Pittella? Si è dissolta, sacrificata sull’altare della tecnica preferita da Renzi: l’inciucio permanente con i voltagabbana disposti a tutto pur di collocare i loro deretani su qualche scranno o poltrona di potere. D’altronde, gli stessi gladiatori romani spesso erano prigionieri di guerra, schiavi o condannati a morte.

Con questo allargamento della maggioranza anche in Basilicata, come a Palazzo Chigi, il voto del popolo è stato totalmente ribaltato, dimostrando ancora una volta la totale mancanza di rispetto e considerazione dei politicanti di professione nei confronti dei diritti dei cittadini.

Da segnalare la resa del Capogruppo PD, Roberto Cifarelli, che, quasi stremato, ha chiesto  ulteriore tempo per ufficializzare questa scelta, annunciando il proprio voto contrario sull’elezione di Franco Mollica.

Il nostro sguardo ora è volto al prossimo ottobre, quando i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sul Referendum confermativo della “schiforma” costituzionale di Renzi. Cosa farà il neo Presidente del Consiglio Regionale? Ci delizierà con l’ennesima piroetta politica?
Dal Gruppo Consiliare M5S, tanti auguri a Mollica, camaleontico nuovo “padrone del vaporetto”.

Gianni Leggieri
Gianni Perrino
Gruppo Consiliare M5S Basilicata

 

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