[youtube url=”http://www.youtube.com/watch?v=OV3HpTJgLxI”]
Pur di non prendere una posizione chiara sul processo “Monnezzopoli” (una mozione del M5S chiedeva l’impegno della regione a costituirsi parte civile nel processo), i consiglieri di maggioranza si inventano una nuova regola: emendare le mozioni. Leggieri e Perrino non ci stanno e rimandano al mittente la proposta, la maggioranza si nasconde nell’astensione e nel non voto bocciando di fatto la mozione.
Monnezzopoli vede tra gli indagati note società dello smaltimento rifiuti, amministrate da personaggi che hanno fatto della gestione dei rifiuti urbani e speciali un florido business, svolgendo i propri affari in tutta la regione, ed in particolare nei comuni di Matera, Salandra, Lauria e Pisticci. I rifiuti erano anche extraregionali  grazie a vecchi accordi sottoscritti dalle passate compagini politiche, delle quali molti esponenti tuttora gravitano attorno ai  palazzi governativi  nonché allo stesso Consiglio Regionale.
Articolo precedenteCARA ARPAB TI SCRIVO
Articolo successivoUN DIFENSORE CIVICO NON PERENTORIO