Da quanto appreso dalla stampa il 28 ottobre scorso, la Giunta regionale avrebbe in pari data approvato un “piano sperimentale per l’attivazione di interventi di politiche attive del lavoro, destinati a coloro che risultano esclusi dalla mobilità in deroga”. Il predetto piano, che verrà realizzato nei prossimi mesi di novembre e dicembre, risulta finanziato per 3,075 milioni di euro (a valere sui fondi PO FSE Basilicata 2014-2020). Di questi soldi, 476 euro mensili, per i mesi di novembre e dicembre 2014, andranno a ciascuna delle 1500 famiglie degli ex lavoratori (per un totale di 1,428 milioni di euro) ed il resto (ben 1 milione e 647mila euro!) ai c.d. “enti di formazione” Apof-il (agenzia della Provincia di Potenza) ed Ageforma (agenzia della Provincia di Matera).

Insomma, ai due “enti di formazione” provinciali spetterebbe più della metà dell’intero plafond di soldi pubblici messi a disposizione! A parere di Giovanni Perrino, portavoce del M5S Basilicata, questa ripartizione delle risorse è, a dir poco, iniqua. Pittella e Liberali intendono evidentemente continuare ad alimentare la spirale perversa degli enti di formazione lucani che risucchia preziose risorse comunitarie senza produrre né nuove professionalità o iniziative imprenditoriali tantomeno nuovi posti di lavoro. Il M5S di Basilicata crede che sia arrivato il momento di spezzare questa spirale perversa che foraggia la galassia delle agenzie pubbliche e private operanti nella c.d. “formazione”: come attestato dai dati drammatici sulla disoccupazione e sull’emigrazione, il sistema degli enti di formazione lucano ha finora brillantemente conseguito l’unico obiettivo di tutelare i posti e i redditi solo di chi lavora negli stessi enti.

La nostra proposta alternativa è quella di erogare direttamente ai circa1500 ex-lavoratori – oltre ad un’indennità aumentata ad almeno 900 euro mensili per le famiglie senza altri redditi  – un assegno (o “voucher”) di formazione (di importo fino a 1.100 euro, magari ulteriormente incrementabile attingendo ad altri fondi comunitari) liberamente spendibile dagli stessi ex-lavoratori in corsi di formazione davvero utili e qualificanti tenuti a cura di società accreditate non solo dalla Regione Basilicata (o dalle province lucane), ma anche da altre regioni o enti pubblici anche non lucani. Al limite, dell’assegno di formazione erogato agli ex lavoratori si potrebbe vincolarne un massimo di 1/5 per l’espletamento di corsi presso l’Ageforma o l’Apof-il.

Il M5S ritiene che i fatti parlino chiaro: a fronte di centinaia di milioni di soldi pubblici comunitari finora dilapidati in inconcludenti e improduttivi percorsi ‘formativi’, è finalmente arrivato il momento di fare davvero “politica attiva del lavoro”, lasciando che siano gli stessi ex lavoratori a decidere liberamente cosa è meglio per loro, ovvero quale percorso formativo e professionalizzante seguire e come spendere proficuamente il proprio tempo. Il M5S si augura che Pittella e Liberali non perseverino nell’errore di portare avanti modelli e soluzioni che si sono platealmente rivelate fallimentari per la nostra regione e, soprattutto, per le famiglie degli ex-lavoratori. Basta con i finanziamenti a pioggia ad enti inutili: diamo i soldi a chi ne ha davvero bisogno per ritrovare un proprio percorso lavorativo e, quindi, la propria dignità e la tranquillità esistenziale e familiare.

Il Portavoce Giovanni Perrino

Articolo precedenteNo alle trivelle del decreto Sblocca Italia. Si alle energie pulite e rinnovabili.
Articolo successivoSBLOCCA ITALIA O SBLOCCA TUMORI?