Devono avere qualche difficoltà con la matematica il segretario del Pd di Matera, Cosimo Muscaridola, e il suo equivalente nazionale Guglielmo Epifani. Quest’ultimo, infatti, contro ogni logica numerica e continuando a rimanere serio, ha attaccato in Parlamento il M5S dichiarando, a proposito della ultime elezioni regionali in Basilicata, durante le quali è stato sonoramente fischiato e contestato nella piazza di Matera, che “a furia di urlare e di mettere cartelli si finisce con il prendere nemmeno un voto”. Qualcuno che gli è più vicino informi l’ex sindacalista che il M5S in Basilicata non solo ha preso un abbondante numero di voti, ma ha anche portato due (che è diverso da uno ed è diverso da “nemmeno un voto”) consiglieri alla Regione lucana. Per quanto riguarda le dichiarazioni che Muscaridola ha affidato ad un comunicato stampa grondante retorica e frasi fatte, nel quale parla di “straordinario risultato” per il Pd e di “pesante sconfitta a tutte le cassandre che auguravano un forte arretramento al nostro partito”, rispondono i numeri per noi.

E i numeri dicono che il Pd in Basilicata ha perso 60 mila voti, vale a dire circa il 30% in meno rispetto alle regionali del 2010. Se la democrazia è fatta di maggioranza e numeri, allora è bene evidenziare che il 53% di astenuti in Basilicata, ai quali va aggiunto il 7% di schede bianche o nulle, dicono che l’intera nostra regione sarà governata da amministratori votati da una piccola parte della sua popolazione. Circa le “proposte demagogiche e populistiche”, slogan ormai svuotato con il quale la coppia Muscaridola-Epifani cerca di attaccare il M5S, anticipiamo quella che sarà una delle nostre prime mosse nel consiglio regionale lucano: la richiesta di riduzione dello stipendio per tutti i consiglieri a 2500 euro al posto degli oltre 11 mila euro attuali. La stessa proposta avanzata dal M5S negli altri consigli regionali, dove si sono già autoridotti lo stipendio a 2500 euro. Proposta, naturalmente, sempre bocciata da Pd e Pdl. Addirittura in Piemonte il consigliere pentastellato, mentre leggeva la sua mozione per la riduzione degli stipendi, è stato aggredito e preso a pugni in aula (è possibile visionare il video in rete) dagli altri consiglieri di Pd e Pdl.

Vedremo come reagiranno in Basilicata gli altri partiti a questa proposta “demagogica e populista”. Alla quale seguiranno altre con cui cercheremo di fare piena luce sulle trivellazioni e i danni ambientali, che stanno distruggendo la Basilicata, la qualità della vita e la salute dei suoi abitanti, i quali non ne ricavano neanche grande occupazione lavorativa. E di questo dobbiamo ringraziare il Pd che, per bocca di un suo segretario cittadino, continua a stupirsi, dopo decenni di governo e di contatti diretti con le società petrolifere, che “le nuove generazioni non riescono a trovare un lavoro e sono costrette a cercarlo al di fuori della Basilicata”. Chissà perché! Sarà colpa dei soliti “populisti”, nuovo spauracchio del centrosinistra, che fa il paio con il ricorrente “comunisti” con cui il condannato per frode fiscale Silvio Berlusconi bolla ogni volta chi lo contesta. Come a dire “larghe intese” anche sui fischi.

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