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Il 4 Ottobre numerosi cittadini lucani, attraverso un passaparola creato sulla rete, si sono incontrati a Potenza per un Sit-in di fronte al Tribunale. L’occasione era importantissima: la prima udienza del processo Fenice nel quale sono indagati, politici, dirigenti di strutture pubbliche e imprenditori di Tempor Spa e FeniceEDF. Le motivazioni? Disastro ambientale.

Già dal 2002, sono stati tenuti nascosti i dati dei monitoraggi effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale che dimostravano chiaramente i disastri ambientali che l’inceneritore Fenice, gestito dai francesi dell’Edf, avevano provocato, superando, in alcuni casi di migliaia di volte, i limiti di emissioni di sostanze altamente inquinanti ormai entrate da anni nella catena alimentare lucana e pugliese. In pratica chi doveva tutelare e proteggere i cittadini ha coperto il disastro e tutelato i profitti di un’azienda generatrice di tumori e morte.

L’aumento di malattie cancerogene e mortali nei paesi del comprensorio Fenice ha dunque una causa e dei responsabili? L’unico dato certo è che i lucani sono stati traditi da coloro nei quali avevano riposto la loro fiducia.

Ogni commento è superfluo.

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