Le domande da porsi sono: possiamo essere sicuri dei controlli sulle acque fognarie? La Regione Basilicata, e per essa l’ARPAB, ha la strumentazione adatta ad effettuare controlli efficaci sulle acque?

Nulla è scontato nella nostra Regione e interrogarsi seriamente sulla strumentazione in dotazione dell’ARPAB, sul livello dei controlli e sulla efficienza degli stessi è doveroso alla luce delle tante emergenze dei mesi scorsi.

Da ultimo, il sequestro del pozzetto fognario vicino il Cova accende dei dubbi tra i bene informati, visto che sia la cronaca locale che quella nazionale da anni segnalano l’utilizzo illecito o difforme della rete fognaria usata come sversatoio di rifiuti industriali in tutto il territorio nazionale.

E’ chiaro che tutto va verificato, ma i precedenti non sono certo incoraggianti e le perplessità sono moltissime anche a causa di una difficoltà oggettiva a recuperare la documentazione sui controlli. La speranza è quella di non fermarsi ad analisi e controlli superficiali, ma di giungere alla fonte, ovvero alla sorgente contaminante dante piena attuazione al Decreto Legislativo 152/2006.

I cittadini devono sapere e gli enti devono pubblicare tutti i dati in loro possesso per capire, come ad esempio in questo caso, da quanto tempo persiste il problema e se il depuratore locale conservi tracce di tali anomalie.

Marcello Pittella ha aumentato la selva di enti preposti in materia di gestione dell’acqua, con l’istituzione di EGRIB, dove per coincidenza si trova proprio il sindaco di Viggiano nel ruolo di Presidente. Quindi, partendo proprio da Viggiano, ci aspettiamo che la Regione o l’EGRIB pubblichi immediatamente on-line: le analisi sulle acque depurate, le analisi sui fanghi del depuratore di Viggiano, il dettaglio dei costi sostenuti per la depurazione e nel dettaglio i consumi idrici per le acque depurate e rimesse a disposizione della rete industriale.

Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata

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