La Regione Basilicata, precisamente il Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro e Formazione, ha indetto una prova selettiva per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di n. 1 unità lavorativa di persona diversamente abile, Categoria B1, per lavoro di Telecineoperatore.

Fin qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse per il fatto che tra i diversi requisiti richiesti al candidato vi rientra anche quello di aver “pregressa esperienza di tirocinio o lavoro presso una PA” oltre ovviamente a quello del possesso della qualifica di telecineoperatore.

A questo punto, come si suol dire la domanda nasce spontanea: cosa c’entra il requisito di una passata esperienza alle dipendenze di una pubblica amministrazione con le peculiarità del profilo professionale di un telecineoperatore? A pensar male, la risposta sarebbe quella che ci vede dinanzi a un altro caso di prove selettive costruite su misura per chissà chi.

A pensar secondo logica, invece, occorre ricordare che prove del genere hanno un piccolo particolare: quello pubblicistico che non consente di attuare in alcun modo discriminazioni tra i partecipanti. Il requisito di avere avuto in passato rapporto di tirocinio o di lavoro presso la PA è a dir poco discriminatorio verso chi non ha avuto l’opportunità di inserire simili esperienze sul proprio curriculum, magari anche avendo qualità o requisiti professionali superiori.

Non nascondiamo poi quello che è il triste e noto fenomeno di chi ha potuto svolgere tirocini o lavorare presso la PA solo grazie a “Santi in Paradiso”. In definitiva, che la regione si impegni a creare posti di lavoro per disabili è cosa lodevole, ma è importante non fuggire dal fatto che anche chi appartiene a questa categoria non può essere penalizzato due volte, come nel caso di specie, ma deve essere messo in condizioni paritarie per poter partecipare ad una prova selettiva per il pubblico impiego, anche a se Santi in Paradiso non ne ha.

Il consigliere regionale
GIANNI LEGGIERI

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