Oramai gli incendi e gli imprevisti relativi ai mezzi su gomma del trasporto pubblico locale stanno diventando un po’ come i famosi “eventi” del centro olio di Viggiano: le fiammate dei motori e i black-out degli autobus diventano sempre più frequenti, quasi cadenzati regolarmante. Fa sorridere amaramente l’affermazione dell’Assessore Benedetto, secondo il quale, dal 21 gennaio 2017 (giorno in cui un autobus con studenti a bordo si incendiò mentre percorreva il tratto della S.S. 106), sono cambiate tantissime cose. Forse ci saranno stati colloqui e riunioni in vista del nuovo bando sul trasporto pubblico locale, ma la triste realtà ci sbatte in faccia un altro autobus in pessime condizioni (linea  Nova Siri – Melfi) bloccato dagli agenti della Polizia Stradale all’altezza di Policoro.

Benedetto, è proprio il caso di dirlo,  ha cercato di buttare acqua sul fuoco annunciando criteri molto restrittivi su quelle che saranno le gare per l’affidamento dei servizi. Risposta sulla falsariga di quella dataci a marzo 2017, quando chiedevamo conto dei ritardi nei pagamenti degli stipendi ai lavoratori delle ditte del trasporto pubblico locale. Allora l’Assessore annunciò una stretta sulle aziende affidatarie dei servizi di trasporto pubblico per porre fine alla situazione di caos e anarchia che si è creata nel corso degli anni. Nell’ultima seduta di Consiglio si è invece soffermato su quelli che sono i requisiti dei mezzi che saranno ritenuti idonei per il servizio. L’Assessore ha specificato che nel prossimo bando (come previsto dal nuovo Piano Regionale dei Trasporti) gli autobus in circolazione avranno un’età media non superiore a 10 anni. Inoltre saranno messi in campo circa 11 milioni di euro per rinnovare il parco mezzi e migliorare la gestione del servizio.

A questo punto non ci resta che sperare che tutti questi buoni propositi vengano messi realmente in atto e non si faccia come nel 2008 quando, con una delibera in puro stile ‘amici degli amici, l’allora Giunta De Filippo derogava a quanto previsto dal capitolato di appalto, ovvero 12 anni vita media e 18 anni massima,  consentendo l’utilizzo del “parco mezzi” a disposizione delle aziende affidatarie. Una scelta che ha avuto come conseguenza la circolazione, in molti casi, di mezzi giurassici.

La Basilicata, seppur con tutti i suoi limiti e le sue carenze, si sta facendo conoscere da tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche e la sua unicità. Un moderno ed efficiente sistema di trasporto pubblico, completamente scevro dagli interessi particolari di turno, sarebbe un ottimo viatico per stabilire nuove condizioni di sviluppo per il nostro territorio. Riflettano bene i decisori e le aziende: l’interesse collettivo prima di tutto!

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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