Le vicissitudini che sta attraversando il Consorzio Sviluppo Industriale della provincia di Potenza richiedono di essere affrontate con determinazione, tenendo conto dei dipendenti e delle politiche industriali che si vogliono adottare in Basilicata. La Regione Basilicata non può tergiversare ancora. Occorre prendere decisioni non più rinviabili per un soggetto un tempo pilastro fondamentale per lo sviluppo economico locale. La crisi che sta interessando il Consorzio Sviluppo Industriale deve tenere conto del futuro dei suoi dipendenti, costretti a vivere nell’incertezza. Basti pensare ai ritardi con i quali vengono erogati gli stipendi e alla montagna di debiti accumulata negli anni dall’ente. Tale situazione non solo è mortificante ma è demotivante per gli stessi dipendenti. Le scelte che verranno fatte dovranno tenere conto pure del futuro dei dipendenti che attualmente sono privi di ammortizzatori sociali (cassa integrazione o mobilità).
Altro tema spinoso, che non viene mai trattato e che richiede concretezza, è quello della corresponsione del TFR maturato dai dipendenti del Consorzio Asi di Potenza con idonea anzianità di servizio.
Le voci degli ultimi giorni in merito ad una eventuale liquidazione dell’ente non possono che allarmare. La Regione Basilicata deve attivarsi il prima possibile per trovare la migliore soluzione per tutti: dipendenti, creditori ed imprese beneficiarie dei servizi del Consorzio.
Siamo sicuri che la liquidazione del Consorzio sarà la soluzione migliore? Una nuova agenzia regionale, la cui creazione viene ipotizzata negli ultimi tempi, potrà essere degna del Consorzio Sviluppo Industriale di Potenza? Il Consorzio Sviluppo Industriale di Potenza richiede interventi mirati e competenti per essere salvato. Non sono ammesse soluzioni raffazzonate, senza il coinvolgimento di tutte le forze politiche. Il MoVimento Cinque Stelle Basilicata vigilerà affinché ogni intervento venga preso nel pieno interesse dei livelli occupazionali e di chi vanta giustamente dei crediti. Decenni di gestione, ordinaria e commissariale,tutt’altro che brillante, non possono essere scaricati su chi ha sempre lavorato. Se poi ci sono dei responsabili sulla cattiva gestione, è opportuno che i bilanci ed i piani di risanamento vengano posti all’attenzione delle autorità preposte, in primis la Corte dei Conti.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale MoVimento Cinque Stelle