Ha destato molto scalpore la notizia di qualche giorno fa proveniente dalla Regione Puglia secondo la quale l’ente avrebbe sborsato la somma totale di 23 milioni di euro per far fronte ad una serie di contenziosi risalenti a alla fine degli anni ‘90. Un meccanismo ben congegnato che si è insinuato per anni tra i meandri oscuri della burocrazia, finito sotto la lente della Guardia di Finanza.

La vicenda, seppur con le dovute differenze, ci riporta in mente il risultato dell’indagine dell’Istituto Demoskopica riferita al periodo 2010 – 2015 che inseriva la Basilicata tra le regioni “pasticcione” a causa dei quasi 49 milioni di euro spesi per gli oneri da contenzioso.

Allora accendemmo un faro attraverso un’interrogazione alla quale sono arrivate, come al solito, solo risposte parziali – dopo diversi anni! – e buoni propositi mai attuati.

Spiccano i 21 milioni di euro drenati dal contenzioso sorto sui lavori di sistemazione idraulica a difesa delle infrastrutture del Basso Basento: un’opera appaltata nel 1989 per un importo “chiavi in mano” di circa 76 miliardi delle vecchie lire sulla quale è stata firmata una transazione vergognosa lo scorso gennaio 2016.

Anche gli enti strumentali e subregionali fanno la loro parte nella lista della spesa:

  • APT: € 38.000;
  • ATER Potenza: € 657.640;
  • ALSIA: € 978.030;
  • Parco della Murgia Materana: € 13.200;
  • Parco di Gallipoli Cognato: € 10.700;
  • ARPAB: € 318.000;
  • Società Energetica Lucana: € 15.500;
  • Acquedotto Lucano: € 1.447.348;
  • Ex ARBEA: € 171.191;

All’appello non hanno dato risposte (qualcuno, ma non si capisce chi, avrebbe risposto che nel periodo considerato non ci sarebbero stati contenziosi in essere) l’ATER Matera, la Fondazione “Lucana Film Commission” e la fondazione “Basilicata Ricerca Biomedica”  dalle quali attendiamo aggiornamenti. L’ufficio legale aggiunge che, causa il pensionamento del coordinatore dell’ufficio legale, la ricognizione dei contenziosi è ancora in corso.

Vogliamo evidenziare che la ricognizione dei contenziosi è frutto di un nostro emendamento approvato durante i lavori della legge di stabilità regionale 2016.

Nelle puntate precedenti avevamo parlato di vero e proprio“reddito minimo da contenzioso”. I più maligni potrebbero pensare ad un artificio ben collaudato per distribuire incarichi a questo o quell’amico in orbita dell’amministratore unico o del commissario straordinario di turno. Noi, dal canto nostro, ci auguriamo vivamente che non sia così, ma i segnali emersi negli ultimi mesi non lasciano ben sperare (come dimenticare gli incarichi legali poco trasparenti elargiti dal commissario unico del Consorzio di Bonifica, Musacchio?).

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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