Non c’è da cullarsi sugli allori a seguito della parifica con eccezioni del rendiconto generale della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2016. Nonostante il lavoro per limitare i disastri di bilancio accumulatisi negli ultimi anni, rimangono in piedi numerose criticità.

Pesanti le censure della Corte dei Conti sulla gestione del bilancio che, stando alle parole dei giudici, ha visto azzerare il disavanzo di 54 milioni con “fantasiosi rimaneggiamenti”.

Molte le ombre sulla gestione del PSR 2016/2018 definito poco chiaro per quanto riguarda la parte della programmazione e sul quale è stata evidenziata la non veridicità degli assi portanti.

Le spese per il personale continuano ad essere molto alte e, nonostante i limitati spazi di manovra dovuti a norme e risorse esigue, le assunzioni sono andate ben oltre i paletti imposti dalle norme. Anche in questo caso si è dato spazio alla fantasia: nel calcolo degli spazi assunzionali sono stati inglobati anche gli enti strumentali, cosa che ha reso possibile, in maniera artificiosa, la possibilità di assumere.

Sforano anche i costi dei dirigenti sanitari. La Regione sembra aver chiuso un occhio sui vincoli di retribuzione imposti ai dirigenti e non ha risposto alle sollecitazioni dei magistrati, interpretando le norme in maniera non corretta.

Da segnalare anche le ingenti risorse drenate dalle fondazioni con la Lucana Film Commission a farla da padrone con quasi 2,5 milioni di euro assegnati nella finestra 2014-2016. Ma quello che preoccupa di più è l’ammontare dei residui attivi (crediti non riscossi) accumulatisi negli anni precedenti al 2010 la cui mole supera i 200 milioni di euro e il cui tasso di riscossione risulterebbe essere modesto.

Molte delle criticità evidenziate ieri dalla Corte dei Conti sono state più volte da noi sottoposte all’attenzione del governo regionale durante l’attività di questa consiliatura e le risposte che arrivavano  sono state sempre parziali ed evasive, quando non proprio pervenute. Si pensi, ad esempio, alle criticità relative al piano della performance o alle strane manovre in materia di assunzione di personale; o, ancora, ai punti oscuri nella gestione della Lucana Film Commission e le risorse sprecate a causa dei troppi contenziosi in essere. Tutte questioni che abbiamo provato a sollevare durante l’espletamento della nostra attività e che non sono state affrontate con la dovuta attenzione, se è vero che ce le siamo sentite elencare tutte dai giudici della magistratura contabile. E potremmo continuare ancora con un lungo elenco. Prendiamo atto che agli sgoccioli di questa legislatura gli organismi regionali pare abbiano cominciato a fare seriamente i compiti a casa. Non è mai troppo tardi. Tuttavia occorre evidenziare che governare questa regione sarà un’impresa ardua e bisognerà mantenere saldo il timone per districarsi all’interno del labirinto del bilancio regionale.

Lo avevamo ribadito in passato: occorre una vera e propria operazione di approfondimento sulle risorse regionali in maniera tale da avviare quella operazione di hard reset di cui questa regione ha impellente bisogno. Al tramonto di questa X legislatura è ormai assodato che i bilanci di questo ente sono da tempo un mero esercizio di amministrazione creativa nonché di applicazione fantasiosa della contabilità. Ripartire dalle tante criticità messe nero su bianco dalla Sezione di Controllo lucana della Corte dei Conti è l’imperativo per cominciare a parlare di politiche volte alla sostenibilità, non solo finanziaria ma, soprattutto, sociale ed ambientale.

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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