L’annosa vicenda delle Guardie mediche che si sono viste nei mesi scorsi recapitare richieste di restituzioni di ingenti somme di denaro per indennità percepite, ha avuto sicuramente una svolta in ragione della sentenza emessa dal giudice del lavoro del Tribunale di Chieti.

La vicenda, è bene ricordarlo, riguarda le indennità percepite dalle Guardie mediche e contestate da alcune Regioni, tra le quali la nostra, in forza di quanto stabilità dalla Corte dei Conti.

La Procura generale della Corte dei Conti aveva ipotizzato un danno erariale e su questa presunzione alcune Regioni, tra le quali Abruzzo e Basilicata avevano sospeso l’erogazione delle dette indennità, e successivamente richiesto la restituzione delle somme erogate dalle rispettive ASL.

In questi mesi sono state diverse le azioni intraprese dalle Guardie mediche, sia a livello politico che a livello giudiziario.

Nei giorni scorsi, finalmente, sembra che si sia aperto uno spiraglio per risolvere una situazione che appare veramente paradossale. Il giudice del lavoro del Tribunale di Chieti ha infatti dato ragione ai medici ritenendo che le indennità contestate erano legittime e compatibili con il contratto nazionale.

Una sentenza che riaccende la speranza e obbliga anche la nostra Regione a rivedere la propria posizione rispetto alla vicenda. Per questo ci auguriamo che si blocchino le procedure messe in campo dalla Regione per recuperare le somme che sembrano non dovute, in attesa che si faccia definitivamente chiarezza e che magari vi sia un intervento politico anche da parte del Governo su questa questione. Intervento che da parte mia solleciterò, portando la questione all’attenzione del nuovo ministro della Sanità.

Gianni Leggieri
Portavoce M5S Basilicata

 

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