Ieri ho incontrato, insieme ad altre esponenti delle istituzioni, i cittadini di Palazzo San Gervasio durante un incontro sulla situazione del Centro per il Rimpatrio, dove nei giorni scorsi si è assistito a una rivolta che ha portato alla fuga di oltre venti migranti.

Ci troviamo di fronte a una situazione critica che è evidentemente frutto di disorganizzazione e improvvisazione del Governo uscente e della Regione Basilicata, che negli anni scorsi ha investito ingenti somme di denaro pubblico per il lavori di ristrutturazione dell’ex CIE, di cui ho chiesto conto con un’interrogazione per capire, inoltre, quali fossero le condizioni della struttura. Le risposte dell’Assessore Franconi furono molto evasive e oggi purtroppo le nostre preoccupazioni sullo stato del centro sono state confermate.

Le carenze strutturali e le condizioni di sovraffollamento del CPR di Palazzo San Gervasio hanno quindi portato alla rivolta e alla fuga dei migranti, che conteneva quasi 90 persone rispetto alle poche decine che erano previste quando è stato creato e successivamente ristrutturato. Queste situazione di criticità non ha così permesso di garantire nè una accoglienza dignitosa nè la sicurezza dei cittadini.

 Aggiungo che i tempi di permanenza nei punti di identificazione e smistamento delle persone sono estremamente lunghi e i migranti diventano automaticamente diventano purtroppo un luogo di veri e propri detenuti. Le conseguenze vanno a ricadere direttamente sui sindaci, sui cittadini e sulle forze dell’ordine che sono spesso lasciati soli a garantire il funzionamento dei centri.

 Nei prossimi giorni parteciperò ad altre iniziative per mettere in campo tutte le azioni utili alla tutela della sicurezza dei cittadini e al rispetto dei diritti umani dei migranti.

Gianni Leggieri
Portavoce M5S Regione Basilicata

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