Mentre la maggioranza in Regione è alle prese con la spartizione di poltrone e pensa a come arginare l’avanzata del Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni regionali, i cittadini continuano a vivere il dramma dell’assenza di scelte politiche.

Se da un lato, siamo ancora lontani dalla discussione del Bilancio di Previsione del 2018 (eppure ormai siamo arrivati alla metà del mese di aprile) con tutto ciò che questo ritardo comporta sulla possibilità di portare avanti azioni politiche per il bene della popolazione lucana, delle piccole e medie imprese, degli agricoltori. Dall’altro lato i problemi di sempre restano sul tavolo della politica potentina senza che nessuno si preoccupi di affrontarli e di risolverli.

Passano così sotto silenzio le notizie e gli sviluppi dell’inchiesta sul Centro Oli di Viggiano che sono apparse in questi giorni sui quotidiani locali.

Da un lato,  lo studio prodotto dalla Procura di Potenza, evidenzia la presenza di livelli di benzene nell’aria addirittura superiori a quelli presenti a Taranto dove il greggio viene raffinato. Una sostanza, il benzene, che risulta essere tossica per l’uomo in quanto provoca danni alle cellule del sangue e agli organi che le producono. Una situazione ben nota ad ENI e completamente ignorata sempre nel nome della produzione e del profitto. E’ opportuno notare come lo studio della Procura di Potenza conferma i risultati della Vis commissionata dai Comuni di Viggiano e di Grumento ed evidenzia, attraverso lo studio delle cartelle cliniche dei lavoratori del Centro Oli, una situazione particolarmente preoccupante.

D’altro lato, la notizia dell’esistenza di un fascicolo nei confronti di Eni accusata di disastro ambientale, omicidio e lesioni colpose.

Si tratta di una ipotesi che il Movimento 5 Stelle ha sostenuto sin dal primo momento presentando appunto un esposto a firma dei due consiglieri regionali Leggieri e Perrino, nonché dell’eurodeputato Pedicini, proprio contro la compagnia petrolifera nel quale si evidenziava appunta la esistenza di condotte delittuose da parte di ENI rientranti nella fattispecie del disastro ambientale per la fuoriuscita di greggio dai serbatoi.

Notizie che appunto sembrano passare sotto silenzio perché Pittella e la sua maggioranza sono troppo impegnati a litigare per l’assegnazione delle poltrone rimaste vacanti in questi giorni, piuttosto che attivarsi per salvaguardare il benessere e la salute dei cittadini lucani.

Ancora una volta le decisioni della Giunta regionale, risultano alla luce dei nuovi sviluppi, essere stare troppo affrettate e soprattutto prese nell’interesse esclusivo di Eni.

Una ragione in più per dare un segno di discontinuità rispetto a questa classe dirigente inadeguata e assoggettata ai poteri forti, una ragione in più per mandare a casa al più presto questi professionisti delle poltrone e non della politica.

Gianni Leggieri – Portavoce M5S Basilicata

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