Si sono susseguiti, nelle ultime settimane, svariati comunicati di giubilo da parte dei Sindaci che annunciavano l’avvio dei progetti collegati al c.d. “reddito minimo di inserimento” (RMI) “targato” Pittella. Dopo un’attesa di quasi 3 anni, tante vicissitudini e un pasticcio burocratico che ha innescato un’evitabilissima quanto perniciosa guerra tra poveri, la misura pseudo-rivoluzionaria sembrava essere finalmente partita a fine agosto scorso.

Purtroppo numerose segnalazioni pervenuteci negli ultimi giorni testimoniano che così non è: molti beneficiari della misura lamentano ritardi nei pagamenti delle spettanze  loro dovute. Eppure il pagamento doveva avvenire a cadenza mensile e, inoltre, l’Assessore Cifarelli aveva promesso che la Regione avrebbe fornito ai partecipanti ai progetti un’apposita “carta prepagata”. A conferma di quanto segnalatoci, articoli di stampa confermano diversi giorni di ritardo nella corresponsione delle indennità ai beneficiari del RMI .

Quali che siano i motivi che stanno determinando questi ritardi, crediamo sia vergognoso. Più volte ci siamo espressi sulla scarsa incisività e originalità del c.d. “reddito minimo di inserimento” così come strutturato. Non è accettabile giocare con la dignità delle persone, costringendole addirittura a protestare per vedersi riconosciute poche centinaia di euro. Ci auguriamo che si cambi passo e ci si metta, una volta tanto, nei panni di questi cittadini che, pur fra tante difficoltà, dimostrano di avere dignità da vendere.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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