In questi giorni sono state depositate importanti denunce da parte di cittadini e associazioni ambientaliste, Antigone di Oppido Lucano su tutte, che pongono non pochi dubbi sull’iter amministrativo che ha portato all’autorizzazione unica regionale dell’opera cosiddetta “Trasversale Lucana”.

Parliamo di un’opera facente parte dell’intervento sulla rete elettrica nazionale che servirà a mettere in connessione la produzione di diversi impianti di energia da fonti rinnovabili, autorizzati o in corso di autorizzazione, costituita da due elettrodotti paralleli della potenza di 150 mila volt ciascuno, per un asservimento complessivo del suolo pari a circa 500 Ha.

I cittadini dei comuni interessati, tra questi Genzano, Oppido, Pietragalla, Avigliano, hanno evidenziato numerose violazioni di legge, compreso il loro mancato coinvolgimento nell’iter amministrativo, come prevede la normativa nazionale, in primis il D.Lgs 152/2006.

Sono state rinvenute numerose inosservanze circa le prescrizioni sancite nel DM 219/2010 e nella direttiva europea 42/2001 sulla valutazione ambientale strategica.

Lo stesso dicasi riguardo al requisito della “pubblica utilità” dell’opera, sancita all’articolo 12 del D.Lgs 387/2003, laddove avrebbe effetti sospesi, in quanto, ai sensi della LR 19/2007 (legge sugli espropri), non sarebbero state effettuate le varianti urbanistiche specifiche per le opere in oggetto da parte dei comuni interessati, così come previsto dal paragrafo 15.3 del richiamato DM 219/2010.

Anche lo studio di impatto ambientale (SIA) sulle opere connesse rinvenienti nella DGR 279/2016, risulterebbe difforme dal progetto realizzato (vedi i borghi di San Nicola di Pietragalla e di San Francesco di Oppido Lucano, dove la stazione elettrica è posizionata sopra un bacino idrogeologico, in violazione della direttiva quadro sull’acqua 2000/60 CE).

Questi ed altri punti, sono stati raccolti in una mia interrogazione. Non è tollerabile che nelle istituzioni nessuno si accorga dello scempio perpetrato da anni a danno del nostro territorio e che nessun governo regionale sia mai intervenuto in maniera decisiva a tutela di questo. Gli agricoltori sono costretti a subire l’invasione di proprietà a fronte di remunerazioni ridicole e arbitrarie.

Inoltre, ritengo molto grave il mancato dialogo con la popolazione dei territori interessati, territori altamente produttivi dal punto di vista agricolo, qualità che verrebbe a essere fortemente pregiudicata non soltanto dall’opera in questione ma anche dai numerosi parchi eolici che oggi insistono sugli stessi.

All’assessore all’Ambiente Pietrantuono il monito di una veloce realizzazione del Piano Paesaggistico, l’unico mezzo di tutela rimasto e per il quale si attende da già da troppo tempo l’approvazione.

Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata

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