Ad oggi la regione Basilicata non si è ancora dotata di una legge di valutazione d’impatto sanitario. Le analisi tossicologiche sulle persone, e lo studio del bioaccumulo degli inquinanti nella catena alimentare non rientra organicamente e sistematicamente in alcuna azione di monitoraggio continuativo ed approfondito.

Ho depositato già da tempo una Proposta di Legge regionale, non ancora discussa, che prevede la Valutazione dell’Impatto Sanitario nelle zone e nei territori limitrofi a impianti la cui attività produce un elevato impatto ambientale.

La prevenzione primaria è una delle leve di contenimento e salvaguardia sia della spesa pubblica in campo sanitario, quindi degli equilibri di bilancio che al contempo della tutela dei diritti costituzionali di lavoratori e cittadini residenti a ridosso di aree critiche dal punto di vista ambientale.

Lo scorso anno l’Associazione Cova Contro ha denunciato sforamenti di legge da diossine/furani in alcuni alimenti prelevati a Bucaletto e che l’Assessore Pietrantuono ribatteva all’epoca dei fatti precisando che i monitoraggi alimentari non rientrano nelle misurazioni specifiche degli impatti ambientali. Ad oggi nessuna azione è partita in tal senso.

I lavoratori SIDER sono già sottoposti ad una DVR aziendale che pare non contempli la ricerca di una serie di parametri clinico-ambientali nevralgici per la misurazione degli impatti sanitari.

La mozione presentata tende ad attuare un protocollo di sorveglianza sanitaria specifico e completo sia per i lavoratori SIDER sia per i residenti dell’area entro un raggio di 5 km dall’impianto volto a determinare con cadenza almeno annuale i valori di: carbossiemoglobina, diossine, pcb, furani, metalli pesanti, ipa, idrossipirene e naftalina nei tessuti/fluidi già analizzati in analoghi protocolli attivi nel resto d’Italia, comprendendo le analisi relative a sangue, urine e capelli.

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Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata

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