Lo stato disastroso del trasporto pubblico locale (TPL) è una nota e deprimente costante della nostra Regione tanto da poter essere inserita nello Statuto regionale. La nostra è un’evidente provocazione finalizzata esclusivamente ad attrarre l’attenzione su una seria ed intricata questione, affinché si giunga auspicabilmente ad una soluzione degna ed al passo coi tempi.

Lasciando da parte la novità Frecciarossa (da verificare attentamente non appena saranno disponibili dati certi) e le grandi incompiute (Bradanica in primis), l’urgenza più pressante è quella dei trasporti su gomma.

Solo qualche settimana fa, quando un autobus si è incendiato sulla statale Jonica, si riproponeva il tema della sicurezza dei mezzi che circolano per le strade della nostra regione e che usufruiscono dei contributi regionali per il trasporto pubblico locale. Sicurezza che viene messa ancor più a repentaglio se pensiamo al malcontento che regna tra coloro che guidano quotidianamente quei mezzi: gli autisti.

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato una delegazione di lavoratori dipendenti di alcune tra le aziende di trasporto appartenenti al Consorzio Trasporti Aziende Basilicata (CO.TRA.B.), i quali, stanchi di annunci vuoti da parte degli esponenti della maggioranza, chiedevano chiarimenti sui  ritardi nella corresponsione degli stipendi. Sarebbero almeno tre le mensilità non corrisposte da parte delle relative aziende di appartenenza che, a loro volta, scaricano sistematicamente la responsabilità sulla Regione, attualmente alle prese con un bilancio precario e pesantemente apostrofato dalla Corte dei Conti. Si chiedono,  gli attori della vicenda, quale possa essere lo stato di una persona che lavora senza portare a casa lo stipendio? A maggior ragione se si pensa che costoro  trasportano ogni giorno centinaia di studenti e lavoratori. Ma non finisce qua:  da un’attenta analisi dei documenti, emergono particolari interessanti, come ad esempio la cessione dei crediti presenti e futuri di CO.TRA.B. alla Unicredit Factoring S.p.A., crediti riferiti al corrispettivo per l’esercizio del TPL provinciale a partire dal 3° trimestre 2012 e fino a tutto l’anno 2017. Dove è finita la liquidità derivante da questa operazione?

Sempre stando alle parole dei lavoratori, alcune aziende aderenti al CO.TRA.B. effettuerebbero trasferimenti di personale in altre aziende dello stesso consorzio (con conseguente  ridimensionamento dei compensi) nonché assunzioni tramite contratti di lavoro a tempo determinato e addirittura con voucher, pratica, quest’ultima, vietatissima per le aziende che risultano vincitrici di un appalto pubblico. Come si può ben capire, siamo davanti ad una situazione esplosiva. La Regione ha  il dovere di tutelare questi lavoratori. In secondo luogo, in vista del rinnovo dei contratti di servizio in scadenza a fine 2017, auspichiamo non ci si fermi solamente ai proclami: oltre alla annunciata razionalizzazione dei servizi, bisognerebbe prestare massima attenzione all’affidabilità e alla professionalità delle aziende che intendono prendere parte alla gara.

Si impari una volta dagli errori del passato e per i futuri affidamenti si tenga conto di una sola cosa:  si sta affidando un servizio destinato a soddisfare i bisogni della collettività e non dei soliti imprenditori  rampanti (ma con pubblici denari).

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Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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