I risultati del referendum del 17 aprile e delle politiche del governo Renzi si fanno sentire in questi giorni e per il mare nostrum si prevedono mala tempora. Ecco che il pericolo trivelle nello Jonio tanto paventato nel corso dei mesi scorsi, oggi diventano una realtà dopo la sentenza del Tar Lazio che ha respinto il ricorso della Regione Basilicata e Calabria contro il via libera ambientale alla esplorazione nel mar Ionio settentrionale di Enel Longanesi Developments srl.

La decisione del Tar Lazio lascia l’amaro in bocca soprattutto per alcune argomentazioni che si ritengono poco condivisibili. In particolare, non si condivide affatto quanto sostenuto dai giudici laziali con riferimento al principio di precauzione che sarebbe rispettato comunque nel caso concreto per la previsione di specifiche misure volte a minimizzare l’impatto ambientale e da continui monitoraggi e controlli. Si tratta di una posizione che riteniamo non corretta e che comunque va approfondita.

Ma la decisione dei giudici del Tar Lazio è purtroppo frutto anche del comportamento assunto dalla Regione Basilicata nel corso del procedimento autorizzativo.  La eccezione di incostituzionalità sollevata dalla Regione per violazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regione è stata infatti rigettata al mittente in quanto, sempre secondo i giudici, la Regione Basilicata sarebbe stata coinvolta nella fase procedimentale di cui si discute e, quindi, non vi sarebbe alcuna violazione da parte dello Stato.  Nonostante il coinvolgimento della Regione nel procedimento, purtroppo, però, come accade spesso in Basilicata, gli uffici competenti hanno preferito astenersi dal produrre osservazioni o dall’esprimere un proprio parere. Si tratta di notizie apparse sui giornali di oggi che, se confermate, costituirebbero l’ennesimo esempio della connivenza tra la politica regionale ed i poteri forti del petrolio. Una vicenda che merita un approfondimento e che sarà oggetto di una specifica interrogazione che verrà presentata nelle prossime ore dal portavoce regionale Gianni Leggieri.

Politicamente rimane un dato ineludibile. Ancora una volta il Presidente Pittella ha ingannato i cittadini lucani. Ancora una volta la politica del PD lucano e romano si è indirizzata in direzione ostinata e contraria rispetto alla volontà dei cittadini.

Adesso il nostro mare, dopo la nostra terra, è in grande pericolo. Le rassicurazioni sulle misure atte a minimizzare gli impatti ambientali e sui monitoraggi, le lasciamo agli illusi, per noi rimane il dato del forte impatto sull’ambiente e sul paesaggio che le perforazioni in mare porteranno.

Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata

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