E’ in atto una vera e propria “invasione eolica” nel territorio del Vulture – Melfese – Alto Bradano, nel silenzio più assoluto. Da alcuni giorni si sono intensificate le attività di installazione di pale eoliche di grandi dimensioni nel territorio ricompreso tra i Comuni di Venosa, Ginestra, Barile. Ma l’attività in questione non si ferma a questa zona ed interessa un territorio molto più vasto. Si tratta di vere e proprie torri di ferro che svettano verso il cielo ed ormai hanno già invaso tutto il meraviglioso panorama della campagna lucana a ridosso del Monte Vulture.

Una invasione che ha una tempistica molto sospetta, un? accelerazione che deve far pensare, soprattutto se consideriamo che è in discussione in Commissione il progetto relativo al Parco del Vulture che sicuramente comporterà non poche limitazioni per questo tipo di attività. Il Parco del Vulture rischia però di arrivare in ritardo rispetto alla tutela del territorio che pure si auspica e per questo è importante accelerare i tempi della discussione e arrivare alla istituzione del Parco con maggiore coraggio e determinazione da parte di tutti, soprattutto delle amministrazioni comunali che non possono rimanere schiave degli interessi di poche multinazionali, ma devono ricordarsi che la tutela del nostro paesaggio e del nostro territorio è l’unica garanzia di sviluppo che le nostre comunità hanno.

Ma, Parco del Vulture a parte, rimane adesso il problema stringente di questi nuovi impianti eolici che si stanno realizzando e che purtroppo appaiono come un ulteriore sfregio al nostro territorio. Ancora una volta ci chiediamo se veramente la nostra Regione ha bisogno di tutti questi impianti e aspettiamo ancora di sapere quale è concretamente il fabbisogno energetico della Regione Basilicata. Aspettiamo ancora di capire quale programmazione vi sia da questo punto di vista e se continuare a rilasciare permessi indiscriminati giovi al territorio realmente ed in che termini.

Domande legittime che purtroppo sono cadute nel dimenticatoio della politica lucana, dove alle domande “scomode” si preferisce non rispondere. Per noi vigilare resta un dovere e continuare a lottare per capire se effettivamente quanto sta avvenendo sia regolare un obbligo, soprattutto perché forti dubbi permangono rispetto al rispetto della normativa.

Si tratta di un lavoro difficile anche a causa delle forti resistenze che un intero apparato mette in atto per rendere sempre più difficile avere accesso agli atti, ottenere risposte ed avere interlocutori istituzionali a cui chiedere chiarimenti. Questo purtroppo è il gioco dei politicanti lucani a cui ormai siamo abituati e che come Movimento 5 Stelle intendiamo demolire.

 Il Capogruppo M5S Basilicata
Gianni Leggieri 

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