Il referendum del 17 aprile 2016 si sta mostrando un vero e proprio spartiacque per la politica italiana. Il quadro che al momento si può designare è molto singolare e merita di essere approfondito.

A leggere bene le dichiarazioni si possono scoprire veramente posizioni che lasciano attoniti perché sono il segno del cambiamento dei tempi e dello smantellamento delle ideologie classiche.

Se da un lato il fronte del  SI appare molto chiaro e costituito da forze politiche come il Movimento 5 Stelle che ormai da anni si battono per la difesa dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica, nonché dai movimenti No Triv e le associazioni ambientaliste. Sicuramente il dato più interessante è la mobilitazione di tantissimi giovani in favore del SI. Una mobilitazione che soprattutto in Regioni come la nostra, ben consapevoli dei disastri causati dalle trivelle, è importante e significativa. Sono proprio i giovani che con il loro passa parola, con la loro attività di informazione e con la loro partecipazione al voto possono risultare l’arma in più per il fronte del SI e magari riuscire a distruggere il muro di silenzio alzato da governo Renzi sul referendum del 17 aprile.

Dall’altra parte invece il fronte del NO annovera posizioni veramente curiose e sorprendenti, di  quelle insomma che proprio non ti aspetti.  E’ il caso ad esempio della CGIL. In un articolo pubblicato dal giornale l’Unità, il segretario nazionale dei chimici della Cgil, Emilio Miceli,  si è dichiarato contrario al referendum perchè: «In un mondo attraversato dall’ombra della guerra e con il rischio di un coinvolgimento fortissimo dell’Italia, sarebbe un errore strategico, fatale per il nostro paese vietare l’estrazione di idrocarburi».

Un ragionamento estremamente rappresentativo della nuova ideologia rappresentata dal sindacalismo italiano. Una ideologia tutta votata al dio denaro e schiava delle multinazionali.

Ma se anche i sindacati si sono venduti al dio denaro e alle multinazionali è chiaro che ci aspettano giorni molto duri. Una lotta contro tutti per affermare le idee del SI. Una lotta difficile anche e soprattutto a causa del silenzio dei mass media che stanno completamente ignorando l’appuntamento del 17 aprile.

Questo non deve scoraggiare, ma deve rafforzare la nostra volontà. Abbiamo il dovere di raddoppiare gli sforzi, di andare a parlare con le persone nelle piazze, nelle strade, nei bar, ovunque , in tutti i luoghi di aggregazione. Abbiamo il dovere di organizzare dibattiti, banchetti, incontri per spiegare l’importanza del 17 aprile per il futuro della nostra Italia.

Per questo mi appello a tutti coloro che sono per il SI . Mobilitiamoci, attiviamoci, sforziamoci utilizzando ogni nostra risorsa perché il 17 aprile deve essere un grande giorno di festa.

Capogruppo M5S Basilicata
Gianni Leggieri

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