Ho formalizzato nella giornata di oggi le mie dimissioni da Vice-presidente della IV commissione regionale. Un atto dovuto, meditato, ponderato, di cui ho dato conto nel consiglio regionale di oggi leggendo le motivazioni del mio gesto.

Ritengo che sia il minimo che in questo momento un consigliere che intende dimostrare di essere in aperto dissenso con la politica colonialistica del Governo centrale e con l’asservimento dei poteri politici regionali, debba compiere.

Nel corso della seduta odierna mi sono rivolto ai miei colleghi chiedendo loro di compiere un piccolo gesto di coraggio, spero che altri abbiano la volontà di lanciare un messaggio chiaro non limitandosi esclusivamente a bei discorsi. Sono convinto che bloccare le commissioni regionali possa essere il primo passo verso una sorta di disobbedienza civile da parte della politica lucana. Una disobbedienza civile e pacifica che non potrà non essere presa in considerazione dai poteri romani. Forse sono un illuso, ma ci sono momenti in cui occorre un pizzico di pazzia per realizzare grandi cose.

Un primo passo di disobbedienza a cui potranno seguire altri passi molto più decisi, senza escludere le dimissioni di massa di consiglieri regionali e comunali, di assessori e sindaci, persino del Presidente della Regione.

Certo, non mi aspetto che tutti accolgano il mio appello e capiscano le mie richieste, è evidente che tanti non sono disposti a staccarsi da comode poltrone e che soprattutto ci sono troppi che non intendono in alcun modo ostacolare le politiche neo colonialistiche del governo nazionale.

D’altra parte, la decisione del consiglio regionale di rinviare di una settimana  la discussione sulla mozione presentata dal collega Perrino è l’ennesimo gesto di superficialità della maggioranza. Una settima ancora di ritardo prima di prendere in considerazione la possibilità di impugnare o meno dinanzi al TAR la decisione del Governo di autorizzare la SHELL a perforare nel mar Ionio.

Ecco perché è necessario gettare la maschera, giocare a carte scoperte, senza bluff. Per questo occorre delineare in maniera definita gli schieramenti contro e pro petrolio. Per questo ho chiesto e continuo a chiedere a tutti i consiglieri comunali, regionali, ai parlamentari di farsi sentire con una protesta forte. Cosa accadrebbe domani se a Roma arrivasse la notizia di dimissioni di massa da parte di tutti i consiglieri comunali, i sindaci, gli assessori e poi anche quelle dei consiglieri regionali, degli assessori e dello stesso Presidente di Regione ??? Cosa accadrebbe ????

Forse niente, o probabilmente un gran rumore.

Il Portavoce regionale M5S
Gianni Leggieri

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