Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad una diffusione alquanto sconsiderata di campi eolici nella nostra Regione. In pochi mesi intere porzioni di territorio regionale sono state letteralmente ricoperte da “torri eoliche” di diverse dimensioni e potenza.

Al di là delle vicende giudiziarie, che pure hanno interessato alcuni progetti e delle denunce di cittadini ed imprenditori per vicende poco chiare, ciò che particolarmente colpisce è la crescita indiscriminata di parchi eolici in zone anche particolarmente rilevanti da un punto di vista paesaggistico, naturalistico e storico.

Si tratta di un problema che va affrontato in maniera decisa e che al momento è oggetto di discussione della III Commissione consiliare. Proprio oggi si parlerà in Commissione della DGR n. 903 contenente la individuazione dei siti ritenuti non idonei alla installazione di parchi eolici.

La discussione è particolarmente importante e richiede massima attenzione e consapevolezza degli interessi in gioco. Se, da un lato, vi sono numerosi amministratori locali che spingono per ridurre le aree non idonee, pur di ottenere risorse economiche extra per rimpinguare le casse dei comuni, dall’altro lato, l’interesse è quello della tutela del paesaggio e del patrimonio artistico, culturale e storico della nostra Regione.

Proprio perché la situazione è questa e non è certo facile, occorre avere coraggio e fare le scelte giuste. Non possiamo certo sacrificare il nostro territorio per un ritorno economico minimo ed eventuale di alcune amministrazioni comunali. Occorre invece spingere l’acceleratore e ampliare il novero delle aree non idonee ad ospitare parchi eolici.

E’ di alcuni giorni fa, ad esempio, la notizia della richiesta di VIA presentata per la costruzione di un parco eolico ricadente nei comuni di Potenza, Bella, Atella, Avigliano, Filiano e Ruoti, Si tratterebbe di un impianto che prevede l’installazione di 22 aerogeneratori per una potenza complessiva di 52,8 MW con relative opere di collegamento alla rete elettrica.  Un impianto di forte impatto che andrebbe a snaturare l’intero paesaggio e che andrebbe a compromettere una zona ricca di testimonianze storiche importantissime.

Sinceramente non si riesce a comprendere come mai, nel documento portato all’attenzione della III commissione, si individua come zona non idonea, quella che sorge a ridosso della collina di Satriano, mentre ci si dimentica di inserire la zona a ridosso della collina di Lagopesole.

Si tratta di una situazione già oggetto delle attenzioni di alcune associazioni e del Movimento 5 Stelle di Filiano. Una situazione che merita di essere affrontata nell’abito di un discorso più generale sulle strategie energetiche che questa regione intende adottare.

Naturalmente, l’auspicio è che attraverso il lavoro della commissione regionale competente si arrivi ad un miglioramento della situazione e non di certo ad un arretramento sulla scorta di una serie di pressioni che pure già sono in atto e che provengono da più parti.

Il consigliere regionale M5S
Gianni Leggieri

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