In attesa della discussione dei quesiti referendari (qui le nostre proposte) contro trivelle e inceneritori, ieri si è svolta una seduta di consiglio regionale nella quale il M5S Basilicata ha ricevuto da Pittella & C. alcune risposte alle tante interrogazioni depositate nei mesi scorsi. Partiamo dal caso più clamoroso: quello delle 20 borse di studio in Gran Bretagna per studenti lucani di scuola secondaria superiore, procedura di cui lamentavamo la carente pubblicità e i termini troppo brevi (solo 10 giorni) per l’invio delle domande di partecipazione. Con discreta nonchalance, l’assessore Franconi ci ha, invece, assicurato che la procedura di assegnazione delle borse è stata trasparente e rispondente alle norme di legge in materia. A parte  la scadenza “lampo” del bando, non si riesce davvero a comprendere cosa si intenda per “pubblicità” e “trasparenza” visto che il bando non è stato pubblicato nemmeno sul  Portale bandi della regione  (si veda questo screenshot del 10 Luglio). E poi, sono state solamente 45 le domande pervenute: l’equivalente di due classi. Un pò poche, non credete cara Assessore e cara responsabile del procedimento, Dott.ssa Minardi? Perchè tutta questa fretta? Non era meglio bandire le borse di studio già a maggio o giugno 2015, dando il tempo e la possibilità a tutti gli studenti lucani interessati (e non solo ai pochi che ne hanno avuto notizia) di parteciparvi? Ombre (e misteri) della Regione Basilicata!

Ieri sono state affrontate anche questioni relative alla posizione della nostra regione in materia di idrocarburi. L’assessore all’Ambiente, Berlinguer, dopo aver rassicurato sulle strane presenze a largo della costa ionica (si trattava di pescherecci), ha confermato il parere negativo della Regione Basilicata per quanto riguarda le istanze di prospezione avanzate dalla Schlumberger Italiana.

Molto ambigua invece, la risposta ottenuta ai quesiti che avevamo posto sulla nomina del “saggio” prof. avv. Beniamino Caravita Di Toritto, ingaggiato per la seconda da Pittella per affrontare il ducetto di Firenze sul conflitto sorto in merito ad alcune norme della finanziaria regionale relative ai permessi di prospezione a alla strategia “Rifiuti Zero 2020”. Il M5S Basilicata evidenziava anomalie nella procedura di affidamento dell’incarico: oltre al mancato rispetto del principio di rotazione previsto per incarichi di questo tipo, ci chiedevamo se fosse opportuno assegnare questo incarico ad un professionista già distintosi per aver difeso il colosso petrolifero ENI. Pittella, con la voce dell’assessore Franconi – involontaria speaker per la seconda volta dell’ex Gladiatore – leggendo la “velina” pervenuta da qualche ufficio regionale, ha respinto tutte le nostre rimostranze, esaltando l’alto profilo di tale nomina. Anche qui, si addensano molte ombre: possibile che su oltre 247 mila avvocati in Italia (di cui oltre 2700 in Basilicata) esista una sola persona iperspecializzata in diritto costituzionale? Per di più legale di fiducia di una multinazionale, l’ENI, che tratta il nostro territorio come qualsiasi lucano sa bene? Soprattutto, come sanno bene i lucani che risiedono vicino i pozzi petroliferi ENI? Possibile non vi fossero avvocati costituzionalisti scevri da qualsiasi conflitto di interesse? Misteri lucani!

Nonostante queste pesanti ombre, si intravede, forse, qualche debolissimo raggio di luce: qualcosa pare inizi a muoversi per gli ex lavoratori Anic/Enichem/Syndial di Pisticci Scalo. La maggioranza pittelliana a luglio 2014 aveva approvato una mozione finalizzata ad estendere ai lavoratori in questione i benefici previdenziali dovuti all’esposizione all’amianto come previsto dall’atto di indirizzo ministeriale del 2001. Stando a quanto affermato dalla Franconi, è cominciata una fase interlocutoria col Ministero del Lavoro, il quale ha richiesto una sorta di dossier che verrà completato, a detta dell’assessore, nei prossimi 3 – 4 mesi. Ovviamente, il M5S Basilicata controllerà e ne chiederà conto.

Nemmeno il tempo per gioire della flebile luce intravista che tornano le ombre. Sempre ieri, inoltre,  è stato approvato un disegno di legge della Giunta per il conferimento di incarichi dirigenziali, norma che probabilmente nasconde il solito regalino a qualche amico in cerca di facile e sicura “stabilizzazione” in un comodo posto regionale. Quando, infatti, abbiamo chiesto al consigliere di Centro Democratico, Benedetto, lumi sull’emendamento (poi approvato che, a nostro avviso, eludendo la regola del concorso pubblico (e un’altra decina di norme statali, anche costituzionali, per esempio l’art. 3 della Cost.), stabilizzerà, con un colpo di mano, tutto il personale delle disciolte comunità montane – che abbia maturato “almeno” 36 mesi (anche non continuativi!) di contratto a tempo determinato -, lo stesso consigliere si è chiuso in un silenzio imbarazzante.

Plauso infine va alla proposta di legge di Romaniello (ex SEL) che prevede contributi fino a 5 mila euro ai cittadini che effettuano interventi di rimozione di piccoli quantitativi di manufatti contenenti amianto: purtroppo non è stata approvata la nostra proposta di un ISEE massimo per aver diritto ai contributi. Eppure se attuata in maniera oculata e imparziale, la legge potrebbe essere un utile arma contro il terribile killer invisibile chiamato amianto.

Gianni Perrino
Capogruppo M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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