Rispondiamo alle associazioni che in questi giorni, approfittando della visita della Decima commissione in Basilicata e della comunicazione necessariamente sintetica e spesso parziale (pro Pd) della stampa locale, stanno diffondendo un po’ di interpretazioni sofistiche a difesa del proprio orticello, probabilmente minacciato dal fatto che il M5S ha portato per la prima volta nelle istituzioni centrali argomenti a difesa dell’ambiente e un nuovo approccio di economia energetica che cerca di spostare l’energia dalle mani dei grandi produttori/distributori (Eni, Enel eccetera) a quelle delle famiglie italiane, delle aziende agricole e delle piccole e medie imprese, consentendo finalmente l’autosufficienza energetica elettrica e termica.

Si tratta di No Scorie Trisaia (in tutto sono due persone) e di No Triv Med (meno di dieci persone, compreso i due di Nst) che hanno scritto alcune mail ad alcuni gruppi e Metup del Movimento 5 Stelle di Taranto, ai forum dell’acqua in Italia, a gruppi no Triv di Calabria (e non sappiamo ancora a quanti altri in tutta Italia), inviando un “dossier” con tanto di link che riportano sintesi giornalistiche messe come elementi “probatori” che delegittimerebbero (secondo l’intento di costoro) l’impegno di Vito Petrocelli come portavoce M5S al Senato della Repubblica nella sua attività quotidiana contro i soprusi delle multinazionali. Petrolieri in primis.

È una ricostruzione fantasiosa legata ai virgolettati della stampa di regime apparsi in questa due giorni di visita della Decima commissione Industria, Turismo, Commercio ed Energia. In Basilicata, la decima commissione è stata rappresentata da Mucchetti (Pd), presidente, e Vito Petrocelli (M5S). Visita fatta all’Enea/Itrec, Centro oli di Viggiano e Tecnoparco.

A Petrocelli, al quale è stato riservato un trattamento mai fatto nemmeno ai peggiori politici petrolieri della Basilicata, si imputa sostanzialmente di non aver smentito:

1 – le dichiarazioni di Mucchetti rese alla stampa (la stampa lucana ha fondamentalmente intervistato Mucchetti quasi sempre senza Petrocelli);

2 – le dichiarazioni a mezzo stampa di virgolettati attribuiti da due “giornalisti” a Petrocelli.

3 – di non aver dichiarato che è l’acqua e non il petrolio la riserva strategica nazionale;

Fatica inutile questa di No Scorie Trisaia: sulla sua pagina twitter, Petrocelli ha ironizzato sull’insana proposta di Mucchetti di evacuare Pisticci Scalo (Vedi Twitt), e in merito al virgolettato di Pino Suriano sul Quotidiano di Basilicata (Vedi Twitt), l’autore dell’articolo è intervenuto egli stesso a “smentirsi” in calce a una valutazione di Giovanna Bellizzi sulla pagina della Ola (Leggi articolo).

Inoltre, giusto per conoscenza, ricordo che proprio ieri il blog di Beppe Grillo ha precisato cosa pensa lui dei virgolettati attribuiti dai giornalisti ad esponenti del M5S (Leggi post).

Tecnoparco, per chi non lo sapesse, tratta i rifiuti speciali e tossici, molti dei quali provenienti dal Centro oli di Viggiano. Senza Tecnoparco NON ci può essere il Centro oli di Viggiano e viceversa, dato che per ogni barile estratto si producono 37 chili di rifiuti, 50% fluidi e 50% solidi, che devono essere smaltiti per legge in quanto tossici e pericolosi. L’Eni utilizza quattro centri per i suoi rifiuti, spendendo 80 milioni di euro: uno di questi è, appunto, Tecnoparco. Più soldi spendono per i rifiuti da smaltire e meno conveniente sarà per le società petrolifere perforare e raffinare in Basilicata.

Queste mail inviate un po’ dovunque riportano le stesse considerazioni farlocche e strumentali veicolate in questi giorni sul web da parte di persone politicamente vicine alle due associazioni lucane. È strategia comune? E a vantaggio di chi? Onestamente a noi non ce ne frega una beata mazza di saperlo perché nessuno di questi protagonisti di tanto fervore mediatico da tastiera e da ansia di comunicazione nazionale è del M5S. Tra l’altro, nessuno di questi ha mai chiesto direttamente alla fonte (a Petrocelli, per intenderci), pur avendo possibilità di contatti diretti col portavoce lucano, una spiegazione di quanto accaduto in questi giorni. Si sono però subito lanciati in accuse di collaborazionismo con Mucchetti, col Pd e con i petrolieri: eppure, Petrocelli non solo è spesso presente sul territorio lucano in varie Agorà, ma proprio questo venerdì e questo sabato post viaggio della Commissione in Basilicata, era pubblicamente in piazza a Matera a fare volantinaggio. Quale migliore occasione per chiedere spiegazioni prima di partire con questi attacchi che sono al M5S e non a Vito soltanto?

Se chiedi alla fonte, però, rischi di non alimentare l’orticello del proprio protagonismo, dove si coltivano accuse e non risposte. Lo si capisce dal fatto che tutti i protagonisti negativi di questa storia hanno ricevuto costantemente la comunicazione di ciò che Vito Petrocelli ha fatto in un anno di attività parlamentare. Anche sulle loro mail personali e finora, da questi personaggi, c’è stata solo censura e interpretazione personalistica dei fatti. Perché sapevano e hanno fatto finta di non sapere.

Noi, invece, di certo non sappiamo a quanti nostri gruppi M5S siano state mandate queste mail. Di sicuro sono state mandate anche ai gruppi No Triv di Calabria, tanto è che la mail è già arrivata a Nicola Morra, ex capogruppo del M5S al Senato. Lo diciamo per far sapere agli autori che il loro lavoro inutile è stato letto anche a Roma.

Intanto, nell’unico rapporto diretto avuto con questi personaggi, una denuncia all’Eu per il rischio che le perforazioni Eni/Shell inquinino le sorgenti del fiume Agri, prima controfirmata e poi disconosciuta da Petrocelli, non siamo riusciti ad avere, ancora oggi, alcune spiegazioni del perché da questa denuncia, l’avvocato estensore, sempre la coordinatrice di No Triv Med Giovanna Bellizzi, non abbia inserito due pubblicazioni scientifiche molto probatorie che dimostravano che la Regione Basilicata già sapesse da anni, dal 1999, che nel Pertusillo (e vengono citati anche i singoli pozzi della concessione Eni/Shel Val d’Agri) si è sperimentato perforazione orizzontale (fracking?) e il ricorso all’uso di acido cloridrico, fluoridrico e “strane vescicole”. E non è stato inserito nemmeno un terzo studio pubblicato negli Usa: uno studio di una ricercatrice americana che affermava che la moria di pesci nei laghi potesse dipendere dalla presenza di HCl. Tutti elementi probatori su cui puntare. Ricordo a chi se ne fosse dimenticato che tutto è partito da continue morie di pesci nel lago del Pertusillo. Dopo molte nostre insistenze verbali e via mail, l’avvocato estensore si limitò a riportare nella denuncia un link che riportava al blog della professoressa italo americana Maria Rita D’Orsogna (Leggi post) (era stata infatti la D’Orsogna a trovare queste carte straordinariamente importanti, sia politicamente che come elementi probatori in una denuncia perché dimostrano che la Regione Basilicata non poteva non sapere della sperimentazione fatta a spese dell’ambiente lucano).

Aggiungo due parole sulla legge sul petrolio che il M5S a Roma sta approntando: è stata a ogni occasione, dai soliti detrattori, ridotta a una legge che vieterà le royalties. La legge è un Testo Unico molto complesso (i dettagli sono pubblicati da tempo sulla vecchia pagina web di M5S Basilicata): porta ritardi perché il giurista che la stava scrivendo, Enzo Di Salvatore, di No Triv, a marzo di quest’anno, nel confermarci la consegna dell’intera legge a giugno 2014, ci comunicò anche che si candidava per le europee con la lista Tsipras. Nessuno gli ha obbiettato nulla (ognuno è libero di fare ciò che vuole, a patto che si rispettino i patti), anche se va anche detto che Di Salvatore aveva già saltato due precedenti date di consegna, novembre 2013 e marzo 2014. A elezioni finite, ci ha inviato una lettera con la quale si dimetteva dall’incarico affermando motivi abbastanza pretestuosi, non lusinghieri per un docente universitario.

Adesso la legge la sta scrivendo il legislativo M5S affidato alla decima Commissione con un legislativo della Camera dei Deputati a supporto. Speriamo prenda finalmente luce a settembre di quest’anno, quando sarà messa in discussione prima sul portale nostro e poi in un confronto con le altre forze politiche per vedere chi vuole firmarla e chi no.

Portavoce al Senato M5S
Vito Petrocelli 

 

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P.s.

Piccole considerazioni sui contenuti delle mail che sono arrivate in Parlamento M5S.

Punto 1 – la dichiarazione è di Mucchetti a giornalisti che lo intervistavano singolarmente e non in un dibattito pubblico. Fino a prova contraria, Mucchetti ha diritto a dire la sua.

Punto 2 – il discorso di Petrocelli sul petrolio come riserva strategica nazionale era questo: “Quello che avete estratto come petrolio in Basilicata è andato oramai, il resto lasciatelo lì come riserva strategica nazionale e investite seriamente nell’economia sostenibile attraverso le energie rinnovabili” … discorso grillino al 100×100.

Inoltre, il petrolio e il gas sono per antonomasia in tutto il mondo “Riserva strategica nazionale”, tanto è che Obama per vendere a Renzi lo shale gas deve farselo approvare dal Senato, in quanto per gli Usa è vietato esportare idrocarburi.

Ancora il punto 2 –  Petrocelli non può parlare di acqua in una visita della Commissione industria, in quanto l’acqua e l’ambiente, come rimproverano questi signori, tocca alla Commissione ambiente che è già stata in Basilicata e di recente. Ha anche prodotto un documento discutibile, ma nessuno di questi ha alzato un dito o una voce di protesta. Si sono riservati tutti di parlare quando è venuta la Commissione industria in Basilicata.

 Punto 3 – se Mucchetti dice una follia, tocca al Pd lucano esprimersi. E poi, come si vede da questo link, Petrocelli ironizza su twitter (Vedi twitt)

Punto 4 – qui c’è la smentita del giornalista estensore del virgolettato, Pino Suriano
(Leggi post)

Punto 5 – È una farneticazione di ignoranti: ripetiamo, la Decima commissione non si occupa di acqua e di ambiente, ma di produttività. E poi, al M5S non interessano le dichiarazioni di principio, “l’acqua come riserva strategica nazionale”, quelle le lasciamo al Pd. Noi stiamo lavorando in Basilicata per un piano di tutela delle acque lucane, come da programma regionale pentastellato;

 Punto 6 – Le royalties hanno un potere tangentizio date al territorio. Ammorbidiscono le volontà dei sindaci e dei regionali, per cui va studiato, secondo la legge che stiamo preparando, un altro sistema di compensazione. Inoltre, stiamo per presentare una mozione che aumenti i costi delle concessioni da 54 euro a kmq (oggi in Italia è così) a cifra come in Norvegia, 2 mila euro il primo anno e 12 mila euro gli anni successivi a kmq. Ogni concessione va da un centinaio, finanche a 700 kmq … fate voi un po’ di conti. Infine, la nostra legge proporrà un sistema di tassazione come quello norvegese … allo Stato, ammesso che si riesca a perforare, andrà il 78% del prezzo di barile.

Portavoce al Senato M5S
Vito Petrocelli 

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