Quando: sabato 18 dicembre 2010

Chi: piccola delegazione di Movimento 5 stelle Basilicata (Vito P. detto Petrov, Antonio M. meglio noto come Er Teribbile, Gianrocco S. noto ai più come Cagimito)

Cosa: “Verso Rifiuti Zero”

Dove: Teatro comunale “Mariele Ventre” – Sasso di Castalda (PZ)

Come: arrivo alle 10:00 circa. Fa abbastanza freddo e continuerà a farlo durante tutto il prosieguo dell’evento (nonostante fosse al chiuso). Sulla destra all’ingresso piccola esposizione di prodotti alimentari e non di Libera – Terre strappate alla mafia. Circa 30 – 40 i presenti, disattese le aspettative degli organizzatori.
I lavori iniziano circa 30 minuti dopo il nostro atrrivo.

Introduce una ragazza appartenente alla Rete dei Movimenti lucani (inizialmente non microfonata per ritardi tecnici), alla regia (scorrimento slides) Paolo Baffari.
L’introduzione consta di un’infarinatura generale sull’ordine del giorno, riporta l’attenzione sulle sane abitudini domestiche, sulla riduzione del rifiuto a monte, la scarsa utilità ed elevata dannosità degli impianti di combustione, l’importanza di inserire tali accorgimenti in un sistema più ampio che coinvolga necessariamente l’economia e la politica.

La parola passa al Dott. Ferdinando Laghi dell’ISDE Castrovillari – Associazione Medici per l’Ambiente, il quale, coadiuvato dai dati proiettati (ovviamente agghiaccianti) spiega quanto siano enormemente dannose le ceneri ed in particolar modo le microscopiche nanoparticelle generate dagli inceneritori. Al pari possono tranquillamente essere considerati le centrali elettriche e i cementifici (vedi MT). Il numero di attuali e potenziali malati è allarmante e le vie tramite cui le sostanze nocive (diossine & co.) si introducono nell’organismo sono molteplici (contatto con la cute, infiltrazione dalla cute, respirazione, nutrizione). E’ impressionante come particelle introdotte nei polmoni possano provocare svariate patologie ad organi anche molto distanti (pancreas, intestino etc.) tramite la circolazione sanguigna. Il medico (professionista e volontario esemplare) ha concluso dicendo che la sua figura professionale ha una doppia responsabilità: curare ma soprattutto prevenire (con l’informazione, la ricerca applicata, la diagnosi precoce).

Assenti gli ospiti “illustri” (Alessio Ciacci – Assessore Ambiente di Capannori (LU); Domenico Lucano – Sindaco di Riace (RC), Daniele Filizola – vicesindaco di Torraca (SA), Vincenzo Cenname – sindaco di Camigliano (CE)) per motivi in parte legati al cattivo tempo, in parte non ben chiariti.

Si è dato quindi spazio agli interventi dei presenti:
• Sindaco di Sasso di Castalda: sta praticando il porta a porta spinto ottenendo ottimi risultati e impiegando 3 dipendenti comunali dedicati con contratto stabile (complessivamente 6 operatori ecologici). Gran parte dell’umido non viene conferito perché riutilizzato nell’ambito agricolo domestico (come in gran parte dei centri limitrofi). Egli sta collaborando con i sindaci dei comuni vicini per acquistare insieme un piccolo impianto di trattamento dell’umido e portare avanti azioni di comune accordo. Ha ricordato alcune sane abitudini delle generazioni passate invitando ad emularle e ha confermato con coscienza l’importanza di andare verso rifiuti zero. Inoltre si sta attivando per favorire i G.A.S. nel suo paese, anche considerando la quasi totale assenza di esercizi commerciali ortofrutticoli.
• Gli interventi dei suoi colleghi di Muro Lucano e Castelgrande non sono stati altrettanto brillanti. In particolare il sindaco di Muro Lucano, con scarsa proprietà di linguaggio, atteggiamenti spavaldi e con le idee parecchio confuse è intervenuto per rispondere alle domande lecite poste da Francesco Masi (vertenti sulle responsabilità delle amministrazioni e di singoli politici, ha tra l’altro citato dei nomi a chiare lettere). Ha quindi affermato che le responsabilità dell’attuale disastrosa gestione regionale dei rifiuti non sono da ricercare tra i politici, bensì tra i dirigenti delle aziende portatrici di interessi, i quali impediscono agli amministratori di agire nell’interesse pubblico e della salute. Ci ha comunque comunicato che la sua amministrazione sta portando avanti con buoni risultati la r.d., (probabilmente perché ultimamente va di moda e fa figo). Ha infine tentato di spiegare che la componente umida dei rifiuti urbani di Muro viene ritirata da una ditta svizzera per non so quale scopo. Dopo il suo discorso scarsamente comprensibile ha pensato bene di abbandonare i lavori evidentemente snobbando gli interventi che sarebbero seguiti.
Poco significativa anche l’apparizione del sindaco di Castelgrande, il quale però si è mostrato favorevole alla proposta di consegnare al prossimo tavolo Provincia PZ-Comuni Marmo Platano (22 dicembre) un documento di indirizzo (la cui realizzazione è stata proposta da Francesco Masi) che la Rete vorrà produrre per raccogliere quanto di buono emerso (in termini di idee e concetti) nel corso dell’incontro.

• Sono poi intervenuti il segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà ed un altro membro della Rete di M. L., i quali hanno criticato a gran voce quanto previsto dal Piano provinciale dei rifiuti di Potenza (risalente al 2001), in cui tutto o quasi si basa sull’inceneritore Fenice.
• Emmanuele Curti, visto il graduale abbandono di alcuni partecipanti, ha invitato pubblicamente gli organizzatori ad anticipare alla mattinata quanto inizialmente previsto per il pomeriggio (discussione di proposte e lavori in gruppo). Ha inoltre anticipato ai presenti che Mov. 5 stelle Bas. sta già lavorando per avanzare proposte operative e concrete (vedi piano rifiuti NO OIL).
• Magistrale il momento in cui Petrov ha colto la palla al balzo ed è salito sul palco illustrando con dei grafici l’attuale e pietosa situazione di Matera città, confrontata ad esempio con quella di Montalbano Jonico e riportando al pubblico proprio l’incontro (positivo e confortante) con l’assessore Chita di M. J. avvenuto lo scorso giovedì. Vito non ha perso l’occasione di comunicare la condivisione del MoV. 5 * Bas. di “un altro piano regionale dei rifiuti” (com. No oil) e la prossima presentazione dello stesso a Matera invitando implicitamente il pubblico a prenderne visione. Nel suo discorso, preso dall’entusiasmo e caricato dagli sguardi compiaciuti dei suoi accompagnatori, ha dato libera uscita ad un bel vafangul…Non sono mancati cenni al tentativo dell’amministrazione Buccico di installare in sordina un inceneritore a Matera, poi sventato da QMTL.
• Conclusioni di Paolo Baffari.

Ore 13:30: pranzo tutti insieme in un vicino ristorante.
Ore 13:30 circa. Briefing dei superstiti. Prende le redini uno dei promotori della Rete, tale Donato, cercando di motivare e caricare i presenti ed invitarli a proseguire insieme questo percorso ormai intrapreso, sottolineando quanto ormai sia inevitabile intervenire ed ostacolare l’attuale e futura politica regionale dei rifiuti. Occorre un’azione urgente, fatta di sensibilizzazione verso ogni singola amministrazione comunale, azioni pratiche, manifestazioni quando necessarie, proposte pratiche e documentate.
Curti ha ancora una volta ribadito l’opportunità offerta dal piano di No Oil, che già allo stato attuale ci doterebbe di uno strumento efficace per presentarci nei Municipi e mostrare qualcosa di nuovo, diverso e quanto mai necessario. C’è stata una tale Lidia o Livia che ha espresso il suo disappunto (probabilmente non per antipatia verso i no oil, come era facile ed immediato pensare, bensì per non aver perfettamente compreso l’intenzione di Curti).

Note: Vito ha scambiato due chiacchiere con un signore di Baragiano, il quale ignorava l’esistenza di Mov. 5 * Bas. e probabilmente vi aderirà.

Commento personale: sarebbe un vero peccato abbandonare questo gruppo. E’ovvio che quando si è in tanti non tutti la possono pensare esattamente alla stessa maniera, tuttavia quando l’obiettivo comune è così importante e sta a cuore a tutti, si trova il modo di collaborare affinchè gli sforzi convergano verso lo stesso, cercando di limare eventuali spigoli ed accorciare le distanze tra i vari punti di vista. Poter contare sulla forza, le idee e i numeri di persone sparse sul territorio regionale non può che accrescere il peso di chi, come noi, vuole contrapporsi all’autodistruzione della specie.

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